“Destinazione Miami” è la storia di una famiglia modenese che, presa la decisione di compiere il giro del mondo in barca a vela, realizza un grande sogno. Il progetto di attraversare l’Oceano con l’idea di tornare a “casa”, si trasforma in un radicale cambiamento di vita, che nulla sottrae all’importanza delle amate radici.
Monica e Marco Bruzzi, con le figlie Lucia, Chiara e Anita, raccontano la loro storia con naturalezza ed entusiasmo. Ascoltarli è come assistere alla proiezione di un film in cui, fino alla fine ci si immedesima nei protagonisti, che esprimono un caleidoscopio di emozioni. Sullo sfondo, Miami, una città che in alcuni angoli conserva ancora la sua identità anni ’80, tempi in cui era rinomata per essere un posto di villeggiatura per anziani, assolato e caldo. Reminiscenze degli anni ’90, del periodo della rinascita, del boom di Ocean Drive, fanno capolino tra i palazzi di specchi che spuntano a ritmi vertiginosamente rapidi, proiettando nel presente un futuro già concreto. Dal racconto dell’esperienza della famiglia modenese, traspaiono spunti che invitano a riflettere sull’importanza di seguire il proprio istinto, dare concretezza alle passioni e cercare di oltrepassare quella routine che ci è familiare, alla ricerca del nostro scopo di vita.
Si legge nel prologo: “Visto che è il tuo più grande sogno bisognerà che progettiamo questa traversata atlantica”. “Da moglie, dopo tanto tempo che ne senti parlare, vuoi aiutare a dare forma a questa sua passione. La traversata atlantica è una cosa molto impegnativa, dietro c’è una certa preparazione, va pianificata, bisogna avere il mezzo, non puoi decidere che oggi o quest’anno attraverserai un oceano”. “Nel giro di quattro anni ci prepariamo perché tu faccia la traversata atlantica”. “Sì, ma la prima cosa che devo avere è la barca”.
Va detto che Marco era istruttore di vela, e portava in giro per il mondo molte persone e a volte anche la famiglia. Partivano per le Seychelles, dieci, quindici giorni, noleggiavano la barca in loco, e facevano il giro delle isole, anche per piacere personale, oltre che professionale. Poi nel 2009 nacque Anita, la terza figlia, “eravamo tutti e due stanchi di condividere spazi con altre persone”, dice Monica, ricordando. E dunque nacque l’esigenza di avere una propria barca. Fu così che arrivò Yrca, con la quale attraversarono l’Adriatico per raggiungere la Croazia, una specie di test. Ma Yrca non era l’imbarcazione adatta per il sogno di Marco, non andava bene per una traversata atlantica. A Chiavari incontrarono il loro “amore a prima vista”, “Bellerofonte”, dotata di tute le caratteristiche che Marco necessitava. E quindi, stabilita una data, sono iniziati i preparativi.
“Il saggio lascia la propria casa nel mondo per dimorare solo in se stesso”, dice Dahammpada, un famoso testo buddista, che risale al III secolo a.c., e aggiunge “Pochi sono coloro che arrivano all’altra sponda. La maggior parte della gente si agita su e giù per questa sponda”. La frase ha un significato specifico nella tradizione buddista, si riferisce al raggiungimento del Nirvana. Ma Marco e Monica l’altra sponda l’hanno realmente raggiunta!
Sullo sfondo della storia c’è Miami, “lenta, tropicale e latina”, una città che con la sua forte influenza cubana, “le palme e i palazzi art deco color pastello, arriva diritta al cuore dell’europeo che sogna un cambiamento di vita, lontano da nebbie, freddo e cieli grigi, da una routine ereditata e assecondata per inerzia”. Nel caso di Monica e Marco il sogno ad occhi aperti (mi piace ricordare il mio aforisma preferito e che compare nella mia autobiografia, è di Edgar Allan Poe e recita “Chi sogna ad occhi aperti conosce molte più cose di chi sogna soltanto e dorme ad occhi chiusi), il sogno ad occhi aperti dicevamo, aveva un fondamento di concretezza, un passo alla volta compiuto in modo deciso, con un ritmo determinato dell’evolversi della vita, dal costruire una famiglia, dal progredire di una carriera e dalle vicende quotidiane. Nelle parole dell’autrice: “Per la ‘voglia di Miami’ non c’è una definizione come per il ‘mal d’Africa’, seppure l’intreccio complesso di sensazioni e associazioni che la città evoca, susciti da una sorta di dipendenza, un desiderio di tornare. È la Tahiti di Gauguin, la Key West di Hemingway, la fuga verso un mondo vagheggiato, fatto di spiagge bianche e macchine sportive da guidare con il gomito appoggiato al finestrino aperto, la cappotta abbassata e la connotazione nostalgica di un telefilm anni ’80, la cui colonna sonora risuona nella memoria e nell’autoradio.” Dice, ancora: “È lei , Miami, la città del desiderio, il cui mare accompagna il viaggio, porta la barca a riva, e la cui terra accoglie, con i ritmi diluiti che solo le città dominate dal sole hanno, individui con storie e sogni disparati, che le si affidano e fanno tesoro di ciò che ha da offrire.”
Da quel fatidico giorno in cui Marco è approdato a Miami, è sceso dalla barca e ha avviato le pratiche con il commercialista per fondare la nuova società, la vita di questa intraprendente famiglia si è evoluta alla velocità del pensiero. Vivere in barca è stata un’esperienza memorabile, che ha impartito sia alle ragazze che agli adulti indimenticabili lezioni di vita e irrepetibili momenti di intimità, creando una coesione ancora più forte tra loro.
Una storia avvincente, emozionante, dettagliata, nella biografia che l’autrice, Cristiana Lopez, ha saputo sintetizzare con maestria, e che vi consigliamo di leggere, perché nella nostra breve presentazione abbiamo volontariamente omesso le parti più incisive, per lasciarle scoprire al lettore, che sarà tentato di correre al porto più vicino, cercare una barca e attraversare un Oceano.
“Alcuni viaggiatori, pochi, arrivano dal mare…” e anche molti sognatori, Marco e Monica ne sono un esempio!
In questo caso non vi racconto delle varie volte in cui mi sono trovato a Miami, bensì di un racconto vero, la “traversata verso nuovi orizzonti” di Cristiana Lopez, una scrittrice e giornalista italiana che ho conosciuto trent’anni fa circa a New York dove vive, e la nostra amicizia dura tutt’ora, con fervente intensità. Quando la conobbi lei aveva di recente fondato un magazine sul lifestyle italiano”, dove rimarcava tutte le caratteristiche del Made in Italy, rivista sulla quale avevo una rubrica, e da Milano inviavo tutte le novità del settore moda, dalle notizie alle nuove uscite, i commenti sulle sfilate, le nuove composizioni societarie, con una collaborazione che durò per anni, fino a che chiusero il magazine e Cristiana inizio la sa carriera free lance scrivendo per testate di moda e arte Italiane e non solo, molto importanti, come corrispondente da New York, e dunque tutte le primizie in fatto di novità dal mondo della grande mela. Una sua apprezzata rubrica “Cara Cocò”, già iniziata sul magazine di lifestyle, ebbe un grande successo, e tutt’ora se vuoi sapere le ultime tendenze nella città dei grattacieli, ma non solo, perché un giorno è a West Broadway, il giorno dopo a Parigi, poi Londra, e di tanto in tanto in Italia, suo Paese natale, Venezia per l’esattezza. Cristiana è la persona più informata che io conosca, e così attenta al lifestyle, che non si è lasciata sfuggire l’opportunità di scrivere “Destinazione Miami” libro che raccomando, intervistando i protagonisti della storia, e portando la sua sapiente scrittura in un sorta di intervista biografica, e ha il dono di dare vita alle personalità dei soggetti che individua e che ritrae ammantandoli di una dimensione straordinaria, che trascende l’uso della parola, sfociando in una narrativa di immagini che scorrono con fluidità cinematografica.
I nostri frequenti contatti ci regalano ogni volta emozioni e un incredibile scambio di energia, sempre basati sulla stima reciproca, senza necessità di spiegazioni dilungate, ci bastano alcuni accenni per comprenderci, e scambiarci sensazioni, indicazioni, fotografie di vita reale, sempre magnificate dalla creatività. Non a caso nel nostro ultimo incontro dove mi ha presentato questo affasciante libro “Destinazione Miami”, le ho proposto di essere l’inviata corrispondente da New York per “La Gente che piace”, e non ha esitato un solo secondo ad accettare la proposta. Per questo le diamo il benvenuto, e il nostro giornale si arricchisce di una firma internazionale, avremo Gente che piace da tutto il mondo, il mondo che Cristiana Lopez esplora, scruta e analizza, riportando con la sua penna le sensazioni che vive in ogni parte del mondo.
Benvenuta Cristiana!!!!!