venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Alviero Martini: Pasqua con chi vuoi…

 

La Pasqua è la principale solennità del cristianesimo, che celebra la risurrezione di Gesù, avvenuta, secondo le confessioni cristiane, nel terzo giorno dalla sua morte in croce, come narrato nei Vangeli.

La data della Pasqua varia di anno in anno secondo i cicli lunari,  e cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera, determinando anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste..

Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna racchiude in sé tutto il mistero cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l’uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. Il cristianesimo ha ripreso i significati della Pasqua ebraica nella Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo. Le sacre Scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato nei Vangeli, è morto in croce nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell’anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica. Inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all’Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive: «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture.»

Il rapporto con la festa ebraica è rimasto nelle letture liturgiche del Sabato Santo che sono proprio quelle della Pesach, ma la festa più importante, la vera Pasqua cristiana è il giorno successivo in cui gli ebrei celebrano l’offerta del primo covone d’orzo e i cristiani la resurrezione di Gesù, il primo esponente della “messe” cristiana. Il fatto che Gesù sia risorto nel primo giorno della settimana ebraica sembrò doppiamente simbolico: in questo giorno Dio aveva creato l’universo e ora nello stesso giorno aveva inizio una nuova creazione.L’accento si pone dunque sull’adempimento delle sacre Scritture, per cui i giudeo-cristiani, pur continuando a festeggiare la Pasqua ebraica, dovettero immediatamente spogliarla del significato di attesa messianica, per rivestirla di nuovo significato, cioè il ricordo della Passione e risurrezione. Il passaggio sembra essere chiaramente avvertito già da Paolo, quando, sempre nella prima lettera ai Corinzi, scrive: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità»

Alla Pasqua settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua annuale, il giorno più importante dell’anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati: è un evento straordinario, dove il bene trionfa sul male grazie a Gesù che, morto crocifisso, risorge infine dai morti.

Dunque questa è la Pasqua Cristiana, praticata dai fedeli, ma quanti sono? Francamente  ho  dubbi sulla quantità.. so per certo che sempre di più è diventata una festa pagana, commerciale, e soprattutto un ponte, legato al giorno di Pasquetta, e dunque già il giovedì’ Santo sono in molti a partire,  se poi si considera che il 25 aprile è festa Nazionale, ecco che il ponte diventa una settimana,  a volte 10 giorni, e poi essendo a ridosso del 1° Maggio… per molti diventa un vero e proprio periodo di vacanze, anche perché l’operatività degli uffici è a fasi alterne, alcune fabbriche approfittano per “concedere “ vacanze ai dipendenti, ed ecco come si consuma la Santa Pasqua per molti…. Poi magari seguendo il precetto di “in Chiesa una volta all’anno, almeno a Pasqua”, molti troveranno una Casa di Dio  in qualunque parte del mondo si trovino, per sentirsi fedeli e credenti fino in fondo, almeno un giorno all’anno.

Io ho trascorso una Pasqua Ortodossa a Mikonos, che generalmente si celebra una settimana dopo quella Cristiana. Mi trovai per caso, senza averlo calcolato, ed assistetti ad una Pasqua così sentita, che per tre giorni vissi un’esperienza indimenticabile. Sarà stata la suggestione, ma i riti che il popolo locale praticava erano così coinvolgenti che Maria, la locandiera dell’hotel dove alloggiavo, mi ha preso per mano e mi ha coinvolto così tanto emotivamente che per la prima volta, ebbi la sensazione di aver trascurato tutte le Pasque Cristiane che mi erano passate alle spalle. Ogni Cappella o Chiesa Ortodossa era addobbata a festa, e la gente entrava tutto il giorno con rosario in mano; la sera poi era tutto un percorso di candele accese, canti aggregativi, abbracci, per la resurrezione, e tutto culminava alla mezzanotte della domenica  on una grande cena, in realtà semplice, e tutte, ma proprio tutte le tavole di qualunque casa o ristorante erano addobbate con tovaglie a quadri bianche e rosse, e sui piatti è appoggiato un uovo colorato, un uovo sodo vero, ma colorato di rosso a simboleggiare il sangue di Cristo, preparati dalla padrona di casa. Seguiva una zuppa “maghiritsa”, un brodo caldo, e l’immancabile agnello e un dolce  a treccia con semi di  sesamo, biscotti alla mandorla, e vino naturalmente rosso. Ho un ricordo di quella Pasqua così intenso, così romantico e devoto, che faticai a trovare una giustificazione in tutte quelle Pasque che davvero avevo trascurato la Cristianità della festa. Per i miei ricordi  era  una festività ormai considerata estremamente commerciale con gigantesche colombe, alla stregua del panettone, con farciture di ogni tipo, per non parlare poi del cioccolato con  conigli di ogni misura, uova mastodontiche con o senza sorpresa, e ogni sorta di idea “pasquale”, con tanto di nastri e fiore di pesco decorativo.

Si, la nostra Pasqua a parte quei tre giorni che la precedono, con un giovedì, venerdì e sabato santi, e la famosa lavanda dei piedi che la TV propone ogni singolo  anno, il giovedì,  con i Pontefici che si avvicendano, e spesso legandosi  alla cronaca, come quella dello scorso anno, dove Papa Francesco lavò i piedi agli immigrati, prima ancora ai detenuti del regina Coeli.

A parte queste cerimonie, strettamente religiose, la Pasqua è per molti una occasione di Festa, una sorta di abbondanza dopo la carestia, e dunque  cene, o pranzi Pasquali con ogni ben di Dio in tavola, ma soprattutto non si risparmiano agnelli, e guai se manca la colomba dell’ultima tendenza, magari al rhum, in un tripudio di dolci al cioccolato, e in ogni angolo delle case i bambini festanti rumoreggiano con le carte fluorescenti e scricchiolanti delle uova, alla ricerca della sorpresa, un il giocattolino  per il ceto medio basso, o addirittura il regalo appositamente ordinato e fatto confezionare dalla pasticceria, dove all’interno il pargoletto viziato troverà un anellino d’oro, un braccialetto,  una play station, o addirittura un cellulare di ultima generazione… Povera Pasqua, dove ci ha portato il consumismo!!!

Buona Pasqua a tutti, siate felici, sereni, e … non mangiate troppo! AUGURI!