“Il vero viaggio d’avventura non consiste nel cercare paesi nuovi, ma nell’avere occhi nuovi”, lo dicevaMarcel Proust, e nulla è più vero di questo aforisma. Ho visitato il Portogallo parecchi anni fa, cinque anni consecutivi, da Nord a Sud, poi per molti anni ho compiuto altri viaggi e di recente mi è tornata la nostalgia di Lisbona: con occhi nuovi l’ho rivista, e con lo stesso cuore l’ho riamata. È vero che il tempo muta le cose, i panorami cambiano con nuove costruzioni, talvolta fantastiche, altre volte meno impressionanti, ma Lisbona ha un cuore così intenso e determinato, che nessuna contaminazione la cambia…. È una città emblema di un’esistenza senza troppa ricerca, con grande valore per quello che è ed ha, quello charme che nessun vento può cambiala. Adoro camminare, e in questo viaggio ho deciso di mettere a dura prova il mio sport preferito, e così magicamente, uscendo dall’albergo, passo dopo passo, ti trovi in una piazza, poi ancora un’altra piazza, poi il Teatro, e via salendo e scendendo incontri funivie, rivedi quel monumento ripulito, la lunghissima passeggiata sul fiume Tago, la Torre di Belem, lo straordinario monumento alla scoperta, il Monastero dei Geronimiti, il nuovo museo di arte contemporanea Maat, il ponte che collega l’altra sponda, la Piazza del Comercio, e via via, casa Dos Bicos, il castello di San Jorge, la basilica di San Antonio, il semplice e naif elevadaor de santa Justa, l’Avenida da Libertade, il Bairo Alto, il susseguirsi delle piazze Rossio, quella dei Restaurador, Praca da Figueria, e un’infinità di vie del commercio, così soavi, così poetiche, botteghe, trattorie o ristoranti di lusso con l’immancabile baccalà… insomma l’ho rivista con Occhi nuovi, e non ho mancato la gita a Nazarè per vedere l’onda più alta al mondo, a 40 km dal Santuario di Fatima, per non parlare poi della meraviglia di Sintra, appena mezz’ora dal centro città, con il Palazzo da Pena, che lo vidi anni fa, tutto bianco e nero, ora coloratissimo, giallo, rosso e azzurro, incantevole… come Palazzo Monserrate… per finire a Cascais, a Cabo da Roca, il luogo più ad ovest dell’Europa…. Un turbinio di ricordi, emozioni, sensazioni, e appagamenti che solo il viaggio ti dà, con occhi nuovi, anche se in luoghi già visitati… e infine la scoperta di luoghi sognati, desiderati e ancora non raggiunti… ma questo lo racconterò al prossimo incontro!