venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Alviero Martini: Viaggio ad Atene e dintorni: la bellezza della Grecia

Raggiunta Atene in Auto, da Milano, passando per Trieste, tutta la costa adriatica, con sosta a Dubrovnik, Tirana e infine arriviamo a Patrasso. Una visita al canale di Corinto, e destinazione Atene: arriviamo dopo due giorni di viaggio, alle 5 del pomeriggio, in un caotico traffico che non avevamo preventivato e per raggiungere l’hotel, in zona centro, altre due ora prima di poter parcheggiare, prima di buttarci a letto per una meritata dormita… la cena preventivata la rimandiamo a domani!

Il giorno seguente, colazione e armati di tutti gli attrezzi del turista, arriviamo al Partenone, che domina la città, e se possiamo dirlo, non proprio conservato come meriterebbe, ma qui entriamo in  competizione  con gli straordinari templi in Sud Italia, forse messi peggio…. scattate le foto di rito, la nostra amica che tiene la guida in mano come un  breviario, ci legge la storia, ma il caldo ci fa desistere e torniamo in città, per una gita culturale che anche questa si rivela deludente… e allora non ci resta che il sospirato ristorante: qui si, veniamo premiati dalla cucina greca  che è assai gustosa, e ricca di vegetali tanto quanto di pesce. Il finale classico con l’Uso, liquore a base di anice, tra i più gettonati dai tempi della Magna Grecia.  Ancora un giorno a passeggio in una città che avrà avuto un suo fascino ma oggi bella non è, e allora si fa un piano evasione; le isole greche. Lasciamo l’auto in città e la prima destinazione è Santorini…. E qui incontriamo la poesia del paesaggio, alloggiamo all’hotel Katekiyes, un small luxury hotel con appena 30 stanze dislocate sul pendio che dalla strada principale nel punto più alto dell’isola, scende ripidamente a metà costa, tutte scalinate bianche, porte azzurre, un solo tavolo x 4 da prenotare con largo anticipo, per una cena al tramonto, indimenticabile… bouganville  di tutti le varianti cromatiche adornano le case, le porte, chiese e scale, tante scale, tanti vicoli, incantevole. Una vista anche alle spiagge, in un mare così turchino che davvero non si trova da nessuna parte se non in qualche isola caraibica, e ovviamente in Sardegna. Ter giorni da sogno, relax e aperitivi sulle terrazze dei bar che offrono drink, ma soprattutto tramonti che l’occhio umano rimanda al cuore e lì resteranno impressi per sempre. Via, si riparte, alter isole ci aspettano! Preventiviamo una vista di tre giorni per Paros, altri 3 per Kyos e Nasso, e infine una settimana per Mykonos, la più mondana, dove uniremo alle spiagge la vita notturna, che finora abbiamo scansato, dedicandoci al puro viaggio di riposo e incontro con paesaggi indimenticabili. Una diversa dall’altra, ma con le stesse caratteristiche, il bianco delle strade dipinte ogni notte con la calce, case riporte di fiori e l’immancabile azzurro di finestre, persiane e porte… tutto così armonioso, gli isolani ospitali e gentilissimi, ristoranti  da gran gourmet, sia che siano semplici trattorie o locali alla moda, con architetture iper moderne, servizio ineccepibile e gustosissimi piatti ovunque.  Dunque arriviamo a Mykonos, un van ci preleva all’aeroporto, e presto siamo in hotel, con vista meravigliosa sulla città, il che fa presumere che dovremo scendere e risalire  a piedi, ma con distanze accettabili. Noleggiamo subito motorini per gli spostamenti alle spiagge, e percorrendo l’isola in una settimana, abbiamo scoperto Agios, Ornos, Ftelia, Paradise, e Superparadise, Elia e Agia, oltre ad altre piccole insenature, che soltanto lasciando i motorini sul ciglio della strada, e scendendo ripidi vicoli si potevano raggiungere tra cactus e ancora fiori, sassi e strada sterrata.  Nessuna sdraio, il telo a terra e a volte solo un piccolo capanno per un piccolo snack, confronto alle altre, organizzate di lettini, ombrelloni, servizio di ogni genere alimentare o beverage, nonché veri e propri ristoranti con eccellente servizio e menu. Anche qui i tramonti da favola , a seconda della spiaggia se posizionata a ovest, e spesso rientro in hotel tardi, su e giù per le buie stradine, tutti in fila indiana, data la dimensione delle stesse. Una doccia e un minimo di relax, e via al ristorante, secondo turno, quello delle 11, da Maria, che conosco da anni, o alla taverna Nikola’s, Interni,  Jakie’O, Thioni, Lio, o Sea satin dove scegli il pesce sul banco prima di sederti, Kounelas e molti  altri, tutti di ottimo livello, con l’immancabile sosta dopo cena nelle varie piazzette o vicoli, per un digestivo e infine la notte, le discoteche in centro o quelle fuori, ma la notte è più prudente muoversi in taxi, poiché i drink saranno, seppur moderati, più di uno e così si tornerà allegri, ma evitando  guide pericolose o controlli di polizia. Riassumendo, se si considera cultura quella antropologica di aver conosciuto un popolo meraviglioso, e dunque arricchiti nello spirito, e grati per la calda accoglienza,  benché turisti, è stato un viaggio a basso tasso di contenuti culturali, con C maiuscola, ma sempre una viaggio, un confronto con altre civiltà, e dunque, sommato al relax e divertimento, ci sta bene anche questa vacanza. Il mare della Grecia è da solo Cultura per la limpidezza e preserva-zione, un toccasana per i nostri polmoni e quell’azzurro trasparente che non si dimentica mai!