domenica, Dicembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Azimut|Benetti Group e Ogyre- Un impegno concreto per la tutela dei mari

AZIMUT|BENETTI GROUP E OGYRE: UN IMPEGNO CONCRETO PER LA TUTELA DEI MARI 

Azimut|Benetti Group e Ogyre siglano una partnership finalizzata alla raccolta e successivo recupero della plastica dai mari in tre continenti. La collaborazione prevede inoltre l’avvio dello studio di fattibilità propedeutico all’apertura di un nuovo hub di raccolta di rifiuti marini in Toscana.  

Azimut|Benetti Group, il più grande produttore al mondo di yacht a motore, ha siglato un accordo con Ogyre, la prima piattaforma italiana per il recupero di rifiuti plastici dal mare.

La partnership prevede la raccolta di 8.000 kg di plastica dai mari nel 2025 grazie al lavoro delle comunità di pescatori locali; allo stesso tempo, i due partner avvieranno insieme uno studio di fattibilità per aprire un nuovo hub in Toscana dove Ogyre potrà operare nella raccolta di rifiuti marini coinvolgendo le istituzioni e la comunità e diffondendo così una maggiore cultura del rispetto ambientale.

Il Gruppo Azimut|Benetti è il primo attore nel settore della nautica a sostenere le campagne di Ogyre, in linea con il suo impegno verso la sostenibilità. Da oltre vent’anni, infatti, il Gruppo guida la nautica nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni per ridurre le emissioni di CO2 delle imbarcazioni, confermandosi come il Cantiere che offre i migliori risultati nell’industria. Tuttavia, la crescente consapevolezza dell’urgenza di intervenire nella riduzione dei rifiuti plastici nei mari ha spinto l’azienda a firmare questa partnership per contribuire in modo concreto alla pulizia e alla salvaguardia degli ecosistemi oceanici.

Si tratta di un progetto nato in Italia con l’obiettivo di tutelare gli oceani a livello globale. L’attività di raccolta dei rifiuti sarà infatti concentrata in tre paesi: Italia, Brasile e Indonesia, simboli della profonda relazione tra l’uomo e la biodiversità marina e aree che, per motivi differenti, sono fortemente colpite dall’inquinamento. In particolare, l’Italia si affaccia sul Mediterraneo, un mare semi-chiuso che risulta così maggiormente vulnerabile all’accumulo di plastica. Brasile e Indonesia, invece, affrontano una situazione critica legata alla presenza di fiumi altamente contaminati, che trasportano grandi quantità di rifiuti fino al mare, compromettendo gravemente l’ecosistema.

Attraverso la sua attività, Ogyre collabora con le comunità locali di pescatori, fornendo loro attrezzature, supporto logistico, formazione e compensi finanziari per realizzare l’attività di Fishing for Litter. Questo modello operativo non solo favorisce la salvaguardia degli oceani, ma pone i pescatori al centro di un cambiamento positivo. Coinvolgerli, infatti, significa anche generare benefici sociali concreti e nuove opportunità di reddito, rafforzando la resilienza delle comunità costiere, spesso esposte a sfide economiche e ambientali.

La collaborazione diretta con i pescatori e la piattaforma di Ogyre basata su tecnologia blockchain consentono di garantire la completa tracciabilità dei rifiuti raccolti, che vengono successivamente destinati a processi di riciclo, contribuendo a creare un sistema circolare e sostenibile.

In questo modo, l’attività di Ogyre promuove una crescita sostenibile che non si limita a proteggere il mare, ma offre anche sostegno a chi vive e lavora a stretto contatto con esso, dimostrando come ambiente e società possano prosperare insieme.

Contestualmente all’attività di Fishing for Litter, la collaborazione tra il Gruppo Azimut|Benetti e Ogyre prevede l’avvio di uno studio di fattibilità per l’apertura di un nuovo hub di raccolta di rifiuti marini in Toscana – regione importante per il Gruppo e sede di due dei suoi siti produttivi italiani. L’hub, situato tra Livorno e Viareggio, coinvolgerà attivamente i pescatori locali, creando opportunità economiche sostenibili e rafforzando il legame dell’azienda con il territorio. Al contempo, si impegnerà nella conservazione di un mare che oggi presenta dati allarmanti: il Mediterraneo.

Secondo il report del WWF “Mediterraneo in trappola: Come salvare il mare dalla plastica” (2018), con 1,25 milioni di microplastiche per chilometro quadrato, il nostro mare ospita infatti una densità di microplastiche quattro volte superiore a quella della famosa isola di plastica del Pacifico. Inoltre, la plastica costituisce il 95% dei rifiuti nel Mediterraneo, sia in mare aperto che lungo le coste. In particolare, il tratto di mare di fronte alla Toscana è un’area sensibile, dove le correnti marine favoriscono l’accumulo di rifiuti plastici, alimentato dalle foci dei fiumi Arno, Tevere e Sarno.

L’iniziativa contribuisce così al raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, tra cui:

  • SDG 6: Migliorare la qualità dell’acqua e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
  • SDG 12: Favorire la gestione sostenibile dei rifiuti e la riduzione dell’inquinamento.
  • SDG 13: Ridurre gli effetti del cambiamento climatico attraverso azioni concrete.
  • SDG 14: Proteggere la biodiversità marina e gli ecosistemi oceanici.
  • SDG 8: Supportare i pescatori locali creando opportunità economiche sostenibili.
  • SDG 17: Dimostrare il potenziale delle collaborazioni pubblico-private per un impatto globale positivo.

Giovanna Vitelli, Presidente del Gruppo Azimut|Benetti, spiega: «Da oltre vent’anni l’impegno del Gruppo per una maggiore sostenibilità ambientale è concreto, misurabile e mosso dalla volontà di adottare soluzioni innovative per fare la differenza “qui e ora”. Ogyre ha scelto lo stesso approccio. Grazie a questa partnership possiamo ampliare il nostro contributo, estendendolo dalla realizzazione di yacht a ridotte emissioni alla concreta rimozione dei rifiuti plastici dai mari».

«Ogyre nasce con la missione di ridurre l’inquinamento marino in collaborazione con chi vive il mare ogni giorno. La partnership con il Gruppo Azimut|Benetti ci permette di ampliare il nostro impatto e dimostrare come il dialogo tra tecnologia, comunità locali e aziende possa davvero fare la differenza», commenta Antonio Augeri, co-founder e CEO di Ogyre.