La fine del 2018 e il Capodanno 2019 li ho trascorsi ad Atene, città nella quale sono stato moltissime volte, ma sempre di passaggio per transitare nelle isole, e questa volta ho deciso di rivedere la capitale Greca, sostando 8 giorni, dunque prendendomi il tempo per visitare la città dei sette colli, come Roma.
Togliamoci di mezzo l’ingrato commento, inevitabile, sulla crisi che ha colto drammaticamente la Grecia anni fa (attenti, è il nostro incubo) e non possiamo fare a meno di annotare i cambiamenti visibili in città. La gente pare rassegnata, (come non capirli?) tra palazzi coperti di teli neri, ad una quantità esagerata di senzatetto, probabilmente colti personaggi caduti in disgrazia sotto una terribile quanto ingrata e devastante svalutazione della moneta, e dunque della vita. Murales e graffiti hanno imbrattato intere strade, saracinesche, vetrine, ogni anfratto possibile, inutile pensare di trovare finanze per ripulirla. Una arteria come Athina, un tempo con il suo mercato generale, carni pesci e vegetali, oltre al mercato delle pulci, oggi è un ricettacolo di bancarelle che vendono cineserie da1 euro in su, molti ristoranti con menù ridotti, taxisti demotivati e non particolarmente conviviali, negozianti a braccia conserte senza troppi sorrisi, insomma tutto compatibile con il trauma vissuto.
Ma passiamo alla Grecia che ricordavo, alle bellezze dei monumenti, i palazzi d’epoca ancora ben tenuti, ai musei e ai reperti storici mozzafiato!
Il Partenone è quello di sempre, nessun restauro, ma almeno è ancora in piedi e non si comprende come con le migliaia di visite al giorno, e dunque con grandi introiti, non si provveda a ricostruire, a rimettere in piedi colonne, capitelli, selciati e la infinita quantità di materiale a cielo aperto. Questo vale anche per la Biblioteca di Adriano, situata sotto il colle del Partenone, nella piazza di Monastiraki, dove tra arbusti e cespugli, qua e si ergono colonne e scavi archeologici. Ricordo di aver visitato anni addietro la stessa Biblioteca ad Efeso in Turchia, restaurata da un gruppo di archeologi tedeschi, con un risultato impressionante!
Un plauso speciale va ai Musei, ridondanti di meraviglie, statue, ornamenti, vasellame e gioielli, tutto ben esposto e soprattutto al turista vien concessa la possibilità di fotografare, portandosi con sé il ricordo di quello scatto, comunque consultabile sui libri che una grande editoria propone, dall’opuscolo a veri e propri tomi con trattati d’arte e una selezione fotografica eccezionale.
Oltre al classico Museo Archeologico , che avevo già visitato più volte, in particolare ho apprezzato in nuovo Museo Acropolis, progettato in modo sublime dall’architetto svizzero Bernard Tschumi, proprio sotto l’Acropoli, una costruzione modernissima inaugurata a novembre 2009 , luminosa, vetro, acciaio, e molto marmo per le ampie scalinate, pavimentazione. Colonne d’acciaio tra i quali sono sospesi reperti archeologici di rara bellezza. Il percorso è così entusiasmante che trovarsi davanti alla testa di Agrippina, Marco Aurelio, Plutarco, Alessandro il Grande, Zeus, il Poseidone, Adriano, Antino, le Cariatidi, il Grifone, e migliaia di altri affascianti reperti, ottimamente conservati e sapientemente esposti, crea una emozione davvero unica.
La gita in funicolare sul colle Licabetto, nel quartiere di Kolonaki, per visitare la piccola chiesa ortodossa di Agios Georgios, con una vista panoramica a 360° gradi sulla grande estensione della città, e poi ancora il quartiere intorno a piazza Sintagma, il quartiere Plaka con i negozi di lusso e i raffinati ristoranti, contrapposti a quelli tipici, folcloristici, nella strada Adrianou, davvero suggestivi, ognuno con un gruppo musicale e gli immancabili danzatori di Sirtaki, la danza popolare greca che coinvolge qualunque persona seduta per la cena con un battimani scandito a tempo, o addirittura qualche azzardo di danza da parte di coraggiosi turisti. Qui la cordialità si sente, il clima di famiglia, e anche il calore umano, caratteristica tipica dei greci, che come dicevo prima, oggi è un po’ sottotono, ma è palpabile laddove la tradizione e i valori sono rimasti intatti. La cucina Greca è ricca di piatti succulenti, dal Gyros, il Kebab locale, alle più conosciute “insalata greca”, olive, pomodori, cipolle, e tanta Feta il formaggio locale, e la gustosissima Moussaka, ragù di carne, melanzane, patate e gratinata con besciamella, e la lista del menù è infinito, dunque mi limito ai miei gusti senza aver dimenticato le polpette Keftedes, con carne o zucchine…uhummm che languorino!!!
Impressionante in tutta la città la quantità di pasticcerie , ad ogni angolo, ogni dieci metri di qualunque strada, con una miriade di dolci tipici, dai Kourabiedes, ai Loukoumades, Baklava, Melamakarona, e i famosi Kataifi, oltre alla tipica torta di Natale e tutte le festività seguenti, la famosa Vasilopita, la cioccolato ma con una infinità di varianti.
Gazi Il nuovo quartiere, con molti negozi che propongono merci avanguardistiche, una infinità di locali per passare una serata tra aperitivi e drink, molte discoteche, è sorto non molto tempo fa, con una filosofia gay friendly che ha raccolto molti consensi nel Paese che ha, per antonomasia, una storicità ben salda, sulla cultura omosessuale.
La serata del 31 non potevo trascorrerla meglio: un mese fa, al teatro degli Arcimboldi a Milano, ho assistito al concerto del mio caro amico e grande artista Mario Biondi, e dopo lo spettacolo sono passato in camerino a salutarlo e mi chiese dove sarei andato per Capodanno… Atene, gli rispondo, “NO, davvero? Anch’io sarò ad Atene per il concerto di Capodanno! Wow, vediamoci!!” e così è stato. Alle 10, 30 del 31 stavo al nuovo Centro Culturale Stavros Niarchos, progettato da Renzo Piano, che pare un grande tappeto volante, e grazie all’energia di un popolo provato dalla crisi pare proprio il simbolo del decollo, che auguriamo vivamente al Paese, che merita davvero di rialzare la testa, ritrovare la dignità, la cultura, la cordialità e la sapienza che ha sempre avuto.
Dunque musica soul, jazz, con il Grande Biondi, molto apprezzato anche ad Atene, e a fine concerto, sotto una pioggia torrenziale, ma protetti nella galleria dell’ottavo piano, abbiamo assistito ai fuochi d’artificio, sempre divertenti, e conseguente cenone. Un fine e inizio anno così è davvero di buon auspicio.
Auguri di Buon Anno anche a tutti voi di “La Gente che piace”, a Valeria Sorli, la nostra direttrice, tenace e rigorosa, generosa e amorevole, come ci aspettiamo che lo sia anche il 2019!!!!