lunedì, Novembre 25Settimanale a cura di Valeria Sorli

Che viaggiatore sei?

Il mio sogno, sin da piccolo  era viaggiare? Eccomi accontentato…

Nell’ ultimo mese  ho preso ben 6 volte il treno superveloce, per Venezia, Roma e Salerno, tra Trenitalia e Italo. 16 aerei, un Milano-Bari-Milano, un Milano-Palermo Milano, un Milano-Rio de Janeiro e conseguente ritorno, un Milano-Pechino- Hong Kong, un treno vetusto quanto folcloristico tra Guangzhou  e Hong Kong, con tanto di burocratiche dogane, entrando nella città dove non serve il visto rispetto alla repubblica Cinese dove mi trovavo,  e poi finalmente  di nuovo il ritorno a casa.

Ma tu, che tipo di viaggiatore sei? Io ho sviluppato nel tempo , ma da molto tempo, un tipo di organizzazione di viaggio che fa si che l’aeromobile o il treno non siano “MIEI”, ma bensì della comunità che viaggia… ma pare che per molti questo concetto di condivisione non sia nelle loro corde.

I treni si sa, sono diventati super comodi (ne abbiamo bisogno di altri che servano tutta l’Italia, il Sud in particolare e che ci colleghino al resto dell’Europa). L’obbligo dell’acquisto del biglietto on line o allo sportello ci ha garantito da tempo quella civiltà di avere il posto assicurato, anzi con possibilità di scegliere  il posto preferito, con tariffe agevolate, e con servizi a bordo notevolmente avanzati rispetto ad alcuni anni fa, dove si viaggiava anche in piedi o si litigava “no, guardi questo posto è mio,” “ma neanche per idea, l’ho comprato mesi fa!”  Capotreno???? E si finiva per fare metà del viaggio in piedi a discutere per poi trovare una soluzione di ripiego… No, tutto questo purtroppo è rimasto alle reti locali, veramente vergognose, stipati in treni sempre in ritardo, dove pendolari sono soggetti anche ad insulti se non violenze da parte di persone che pensano di viaggiare abusivamente, con epiteti che spesso sfociano in risse… Convivono due o più “Italie”? I pessimi trasporti locali, i lenti treni del sud, e poi i civili alta velocità… Non è tollerabile tutto ciò, siamo tutti lavoratori ed abbiamo diritto alla cultura del viaggio, ovviamente non tutta ad alta velocità, ma ad alta civiltà. Seppure anche sull’alta velocità si assiste spesso a incivili passeggeri che ci fanno ascoltare da Milano a Roma, in diretta telefonica con tono di voce ben timbrata, la discussione con la moglie i pettegolezzi, confidenze delle false amiche, o ancora i piani strategici del manager di un’azienda che a tutta voce fa sapere investimenti, compravendite o transazioni legali… NO grazie, tenetevele per voi, esistono le  cuffie, ma soprattutto il buon senso di abbassare il tono di voce, anche nelle conversazioni tra passeggeri a volte a livello di “gita scolastica” dove la goliardia sembra l’unica arma da sfoderare. I servizi poi sui terni, in particolare su Italo affidati a robotiche macchine che dispensano bevande e cibarie, spesso con un malcapitato Cliente (è capitato anche a me!) che batte i pugni perché l’erogazione non è avvenuta, ed allora percorri tutto il treno in cerca del capotreno per risolvere la situazione, quasi sempre  con una sostituzione presso un’altra macchina, o dal carrello delle hostess. Trenitalia ha un servizio bar piacevole, molto più comodo, ma spesso le tariffe della compagnia di bandiera sono nettamente più alte del concorrente privato. È però un bel viaggiare, in velocità si raggiunge la meta, comodamente seduti, e ci auguriamo che questo sviluppo prosegua, con nuovi percorsi… per ora ci fermiamo a Salerno, poi sono “fatti tuoi”, ingiustamente. L’Italia è una e paga le tasse in ogni dove, ed ha diritto allo stesso trattamento Nord-Sud!!!!

Aeroporto, check-in: non mancano mai i furbi che saltano la coda, infilandosi tra i primi della fila, e al richiamo, “guardi che la fila comincia laggiù”, fingono di non capire, parlano fintamente un’atra lingua, insomma si credono più furbi degli altri… io non perdono: rispetto le file, e mi “sbrano” chi maleducatamente e arrogantemente primeggia per astuzia… NO, da qui non passi… torni indietro e fai la fila come tutti. All’imbarco poi, nonostante oggi siano predisposti percorsi spesso che segnalano le file per posti assegnati,  anche qui i finti tonti regolarmente sono nella fila dei Frequent Flyer, spesso il controllo sfugge e ti passano davanti, ma ormai gli steward da terra controllano il biglietto e ti spostano nella tua fila! A bordo poi il passeggero che ha la fila  53 o giù di lì, comincia  a leggere 10-11- 12- etc. come se non sapesse che il 53 è in fondo. Naturalmente è stracolma di bagagli ingombranti, occhiali calati sul naso, sventola la sua carta di imbarco sperando nel miracolo che il 53 sia stato spostato tra il 10 e 11…nel frattempo ha sfoderato ganci, destri e sinistri con lo zaino da alpino che ha in spalla, insieme alle tre borse di acquisti  aeroportuali, poi si accomoda e la prima cosa che fa reclina la poltrona, schiacciando il  malcapitato dietro che aspettava il decollo per farlo. Ma la cosa che mi fa saltare letteralmente  i nervi sono coloro (tanti purtroppo), che non sanno che la loro poltrona è quella che gli è stata  assegnata, e non quella che hanno davanti, alla quale si aggrappano ogni volta che necessitano di un movimento con scrolloni pari a terremoti di magnitudo 5, senza capire che per muoversi basta alzare il bracciolo della sua poltrona… anche qui non perdono, e avverto al primo strattone che questa è la mia poltrona, la sua è dotata  di braccioli, e cortesemente la usi in piena autonomia, senza dover far tremare l’intera fila di 3 o 4 poltrone. Poi arriva il pasto (Chiken or pasta?) e qui cominciano gli scartamenti delle posate, delle cibarie, con suppellettili che inevitabilmente finiscono a terra o alla peggio nel tuo vassoio…  poi consumato il pasto l’impazienza di sentirsi bloccati con un vassoio zeppo di schifezze avanzate, li vedi cominciare a frignare, e se potessero aprirebbero l’oblò per gettarlo fuori dal  finestrino. Quando finalmente quelle povere hostess, dopo lungi corsi di addestramento per le norme sul volo  ora sono ridotte a cameriere “on the air”, e sorridere gentilmente alla coppia che ha già impilato malamente i due vassoi, ma lui vuole ancora un quartino di vino e dunque le situazioni precipitano, i nervi crollano e normalmente è la compagnia aerea che subisce gli oltraggi.

Poi ci sono, sia in business che in economy, le famiglie con bambini!! E qui si apre un altro capitolo. Il povero pargolo soffre fortemente di otite in volo e basterebbe che i genitori lo sapessero e con qualche rimedio allevierebbero i loro pianti, invece no, li hai davanti a te o di fianco, che sbraitano fino a crollare!!! Per non parlare di quei  genitori che ignorano che una sana e buona educazione fa del bambino un novello e futuro viaggiatore civile, invece no, li lasciano urlare, scalciare, ridere, si sa all’infanzia si perdona tutto, ma ai genitori intenti a guardarsi il  film incuranti della battaglia di cuscini che la loro prole ha in atto!!! Infine quelli che sono stati separati in sedili diversi spesso in file lontane: qui è una continua processione come se non ci fosse un domani, o peggio le conversazioni a voce altra tra la fila 20 e 25!!!! Ma è mai possibile che oggi, con l’evoluzione di nuove civiltà,  i primitivi hanno pure loro il diritto a viaggiare, ma adattiamoci alla comunità sospesa in aria.  A Easy Jet, Ryanair, e tuti i low cost, paradossalmente gli utenti hanno un atteggiamento diverso, sicuramente dettati dalle leggi così restrittive che gli lasciano poco spazio di manovra, se non accese discussioni quando tentano di salire a bordo con trolley che paiono case in miniatura, naturalmente non rinunciando alla mega borsa o zaino  spacciati per il porta dentifricio. E quando l’hostess gli impedisce di portarlo a bordo, aiuto…. Si scatena l’inferno e pare che in quel trolley ci siano tutti i beni posseduti  dal viaggiatore e non può assolutamente lasciarli in stiva, come se li sotto in basso ci fossero bande di predatori di mutande, canotte  e qualche jeans strappato.

E’ vero, la compagnia aerea e la sua meta mutano notevolmente: provate a viaggiare Alitalia Milano Tokio… tutto perfetto, persino l’equipaggio  parla Italiano, i giapponesi si sa sono molto esigenti e non perdonano cadute di tono… ora provate sempre con Alitalia a fare una tratta in sud America, che sia Argentina, Venezuela o Brasile… l’equipaggio parla romanesco, e i passeggeri sono trattati in modo completamente diverso per non dire scadente. Discriminazione? Ma no, ma stai a guardà er capello!!!!

Ora parliamo di strade: invase non solo da automezzi che sfrecciano a tutta velocità in mezzo a coloro che avendo in mano una Panda vanno a 20 all’ora, mezzi di trasporto su rotaie, bus, corriere, tour turistici, ambulanze, vigili del fuoco, e chi più ne ha più ne metta.. no ora ci sono i ciclisti che nonostante siano stati dotati di piste ciclabili, che inevitabilmente ogni 300 metri sono interrotte, e quindi con maestria li vedi sbalzare sul marciapiede e al povero pedone gli viene un coccolone, insulti, maledizioni, gestacci… ma no, non  basta, ora ci sono i delivery, quelli che consegnano il cibo comodamente ordinato da casa (ultimamente le forze dell’ordine hanno scoperto che insieme agli involtini primavera si consegnano anche polvere bianca o altre pasticche), ebbene loro, i riders, con bagagli sulla schiena di misure atte a nutrire una famiglia di otto persone, antipasto, primo secondo dolce bevande e sfizi vari.. li vedi che a stento tengono l’equilibrio, poi si fermano nel bel mezzo di un pericoloso incrocio,  consultano il telefonino per cercare l’indirizzo del destinatario, spesso ragazzi stranieri, appena arrivati nella città di turno e dunque spaesati, a sommare pericoli già abbondantemente presenti con il traffico “normale”, ma non basta, ora stiamo per essere invasi da monopattini a noleggio, da pericolosissimi balboard, aggeggi a due ruote con manubrio, detti cargo, tutto questo in mezzo alla strada , sui marciapiedi, sulle piste ciclabili… NO, non è accettabile, serve un nuovo regolamento stradale, una patente per ogni mezzo ed una educazione civica stradale per ogni conducente che si scaraventa in mezzo alla folla, manco fosse un rally urbano.

Viaggiare, in treno, aereo, o per strada necessita di civiltà, di buon senso, ed educazione. I comuni invece non fanno altro che far scendere in campo ausiliari che multano in ogni dove, con scarsi criteri, e salatissime multe…. Tutto da rifare! Tutti rimandati a settembre!