CATS Regia: Tom Hooper Anno: 2019
Tratto da una raccolta di poesie di T.S. Eliot, “Il libro dei gatti tuttofare”, arriva sullo schermo il celebre musical di Andrew Lloyd Webber che ha sbancato i botteghini di Londra e Broadway dal 1981 con migliaia di rappresentazioni.
Ogni anno i gatti del quartiere Jellicle organizzano una festa in cui viene premiato un gatto che potrà andare in paradiso per una nuova vita. A giudicare il gatto più meritevole c’è Old Deuteronomy (Judi Dench), un anziano gatto che gode della stima e del rispetto della comunità, ma non sarà facile, perchè un gatto malvagio, Macavity (Idris Elba), rapisce uno per volta i gatti per rimanere l’unico in lizza e ascendere al cielo. Per fortuna tra i gatti di Jellicle ci sono il mago Mr Mistoffelees, il buon Munkustrap e la neo-arrivata Victoria, che dopo una serie di peripezie riescono a rimettere le cose a posto e a riaccogliere nella comunità la gatta reietta per vanità, Grizabella (Jennifer Hudson). E’ lei che canta la canzone più celebre del musical, “Memory”, con cui chiede perdono, rimpiangendo la vita passata ora che attorno a sé c’è solo miseria e solitudine.
“Cats”, atteso da anni nella trasposizione cinematografica, è stato accolto malamente dalla critica americana e meglio non è andata in Italia, dove si aggiunge lo scarso amore del pubblico verso il genere musicale. Eppure qualche merito il film ce l’ha. I fondali, che ritraggono una Londra notturna e i suoi locali, sono tutti realizzati in computer grafica e l’atmosfera e i colori che restituiscono sono fiabeschi, come richiede la storia, anche se chiaramente posticci. Gli attori sono in qualche modo camuffati digitalmente con il motion capture: i loro corpi sono ricoperti di pelo “virtuale” e le loro movenze, comprese le code dal movimento sinuoso, riproducono con fedeltà quelle feline.
Quel che manca essenzialmente a questo musical è la regia e un’idea di ritmo, perché le varie sequenze musicali rischiano di susseguirsi in maniera monotona e gli attori sembrano abbandonati a se stessi e al loro numero, eseguito come un compitino ordinato e niente più. Al punto che quasi viene sciupato uno dei momenti top di “Cats”, quando la talentuosa Jennifer Hudson (la ricordiamo in “Dreamgirls”), canta “Memory”, una fra le canzoni più belle dei musical di Webber. Quanto alle coreografie manca vera originalità ed entusiasmano il giusto.
Il regista Tom Hooper non è nuovo al musical, qualche anno fa aveva diretto per il cinema “Les Misérables”, ed era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma nel complesso questo “Cats” non merita tutto il disprezzo di critica che si è attirato e, a patto di non aspettarsi troppo, si può vedere per un paio d’ore di svago.