IL RACCONTO DEL MEDICO ENDURISTA
GUARITO DAL CORONAVIRUS
E’ stato uno dei primi a fronteggiare il coronavirus tra le corsie dell’ospedale dove presta servizio a ridosso della zona rossa, è stato contagiato, è guarito e dice: “State tranquilli”.
“Vi racconto la mia esperienza con l’infezione da CoronaVirus. Premesso che sono un medico ospedaliero, la città in cui lavoro dista pochi chilometri dal paese focolaio d’Infezione: Codogno.” – e continua – “in data 21 febbraio veniva ricoverata nel mio reparto una paziente anziana con febbre alta, polmonite grave; […] il tampone darà poi esito positivo. Conseguentemente sabato 22 tutto il personale venuto a contatto con la suddetta malata veniva sottoposto a tampone, io compreso. L’esito del tampone dava negatività per tutti, tranne me!”.
Ma come ha preso veramente il virus?
Non in ospedale, come racconta: “In data 15 febbraio mi ero recato con famiglia e amici a Codogno per il carnevale, qui assistevo in piazza alla sfilata dei carri conversando con un caro amico residente, entravo in un affollato bar per un caffè e dopo qualche ora rientravo a Piacenza.
In data 20 e 21 febbraio ho avuto sintomi da raffreddore con rinite, ma non febbre e nemmeno tosse, sono andato regolarmente a lavoro visitando, parlando e incontrando gente; ovviamente ho condotto la mia normale vita sociale (palestra, ristoranti, hobby), stimo di aver incontrato decine di persone.
Bene avviandomi alla conclusione di questo racconto vi dico che tutti i colleghi, e gli amici (compresa la mia famiglia) venuti a contatto con me non hanno a distanza di 5 giorni sviluppato sintomi, molti hanno già avuto esito del tampone negativo, altri in attesa ma molto probabilmente negativi (clinicamente stabili).
L’amico di Codogno è febbrile in isolamento a casa in attesa di tampone. Io sto benissimo, non ho nemmeno più raffreddore e nessun altro sintomo, sarò dimesso e continuerò la cosiddetta quarantena (14 giorni) a casa da solo”.
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