Daniela Javarone: il suo nome porta con se’ Milano, la lirica, la moda, l’impegno sociale, gli importanti salotti milanesi. Una donna coraggiosa, intelligente, intuitiva, presente con un’inconfondibile tocco di classe, una caratteristica preziosa e rara che le ha consentito di diventare la Regina dei salotti milanesi. Presente ma discreta: il suo nome non è mai stato legato a scandali e cadute di stile, bensì ha saputo conquistare il cuore del jet set sociale, culturale e politico milanese e non solo.
La incontriamo a pochi giorni dalla consegna di un nuovo ambitissimo premio alla carriera, il Premio Internazionale Bronzi di Riace, ideato da Giuseppe Tripodi, Presidente della Pro Loco città di Reggio Calabria e giunto alla sua XVII edizione. Contesto della cerimonia la sede dell’Associazione Nazionale dei Mutilati e Invalidi della Grande Guerra a Roma: Daniela Javarone, una “guerriera” che ha saputo distinguersi con grande raffinatezza e carisma nella società milanese, un emblema di classe ed intelligenza, una firma di oltre 250 eventi organizzati da lei stessa insieme al suo adorato marito Ing. Mario Javarone attraverso A.M.A.L Associazione Milanese Amici della Lirica di cui è Presidente. Da inizio degli anni ’90 fino ad oggi, Daniela non ha mai smesso di organizzare eventi ed incontri unendo la grande passione per la lirica al contesto socio-politico di Milano, la città specchio del nostro Paese nel suo costante divenire.
Decennio dopo decennio, i più grandi nomi del jet set politico, del show business, della moda e della letteratura sono stati protagonisti di un evento firmato A.M.A.L., il tutto senza mai trascurare il sostegno delle associazioni socio-umanitarie, in primis i City Angels, di cui Daniela è madrina.
Daniela innanzitutto congratulazioni per questo nuovo premio a nome de La Gente che piace!
Sono molto felice di questo riconoscimento: è il 29°! L’ho dedicato a mia nipote Martina: spero che il mio percorso nelle Pubbliche Relazioni milanesi sia uno stimolo per lei e per tutti i giovani ambiziosi e propositivi. Questo premio ha toccato i valori fondamentali della mia vita: la famiglia, l’impegno nel sociale, il ruolo della donna nella società e ovviamente la lirica.
Il Suo segreto nel delicato mondo delle PR?
Essere equilibrata, disponibile ed avere anche un pizzico di intuito. Gli eventi organizzati hanno sempre avuto un grande legame con l’attualità di una Milano mutevole e repentina nei suoi cambiamenti. Ho sempre legato la lirica al presente e devo dire che sono arrivata quasi sempre al momento giusto: l’ospite d’onore di ogni serata è sempre stato il personaggio del momento e questo ha permesso di attualizzare il ruolo di A.M.A.L. nel mondo delle relazioni pubbliche milanesi e nazionali.
Quali sono stati gli eventi che non dimenticherà mai?
Effettivamente sono stati tanti: mi ricordo con piacere il senatore Andreotti, il Maestro Muti, Valeria Marini, Indro Montanelli, Renato Balestra, Bruno Vespa, Belen Rodriguez fino ad arrivare al premier Matteo Salvini. Siamo passati dalla politica all’arte, dallo spettacolo alla moda: forse è questo il mondo per essere sempre strettamente connessi con l’attualità, una caratteristica che ci ha consentito di diffondere il valore culturale della nostra associazione così come il nostro impegno sociale.
Chi Le piacerebbe invitare ad un prossimo evento?
Raffaellà Carrà.Ho letto che in Spagna ha ricevuto un importante premio alla carriera. L’Italia invece è sempre stata piuttosto avara con lei, soprattutto negli ultimi anni. Ci terrei molto ad averla nostra ospite. Raffaella, se ci sei ti aspetto!
Come vede oggi il mondo della lirica?
Decisamente cambiato. Pochi giorni fa è mancata il Soprano Monserrat Cabballé, l’ultima grande diva della lirica. Oggi questo mondo si è allargato a tanti giovani e questo è un bene ma manca quell’alone di divismo che aveva contraddistinto l’opera ai cui tutti eravamo abituati e intendo un divismo affascinante e magico. Vedo inoltre che tanti giovani si sono avvicinati alla lirica, grazie anche a iniziative lodevoli come la “Primina” alla Scala di Milano. D’altra parte l’opera è nata come arte popolare: tutti noi dovremmo amarla e apprezzarla. Per me è il grande amore della mia vita, dopo Mario, ovviamente!
Cosa pensa della prossima “Prima”?
Negli ultimi anni ho assistito ad una vera e propria decadenza dell’eleganza verso il trash. Oggi la Prima serve per mettersi in mostra a colpi di esagerazione e parlo soprattutto delle “signore”. Il foyer è diventato imbarazzante per la mancanza di buon gusto. Sono molto amareggiata di questa immagine che l’Italia sta dando al mondo: ricordiamoci infatti che questo evento è seguito dai media di tutto il mondo.
Milano è per antonomasia la città dei City Angels: eppure oggi ancora più di ieri la città soffre di grandi problemi sociali.
Purtroppo è così e la situazione è molto grave. E’ sotto gli occhi di tutti. Dal canto nostro non abbiamo mai smesso di sostenere i City Angels e tante altre associazioni: il senso dei nostri eventi è sempre stato questo. Oggi ancora di più siamo impegnati su questo fronte.
Vorrebbe fare televisione?
Perché no? Purchè possa parlare del mio mondo.
Un ospite che vorrebbe avere in un “salotto” A.M.A.L?
Putin! Forse è un sogno ma mai smettere di sognare!