Un’estate intensa e di grande successo l’estrosa ed elegante pittrice Ester Campese che in arte si firma Campey.
In giugno è stata la volta del riconoscimento tributatele in carriera attraverso la cerimonia di consegna del premio Internazionale “Spoleto Festival Art 2019” Premio di valenza Europea. L’ulteriore premio si aggiunge ai tanti che hanno segnato positivamente il percorso artistico sempre in ascesa della talentuosa Campey che ha acquisito oltre ad una notevole esperienza sul campo anche una cifra stilistica dal caratteristico e riconoscibile tratto da renderla unica ed amata dai suoi collezionisti sparsi un po’ ovunque in Italia e all’estero. Questo premio Europeo, in carriera è un ulteriore attestato e segnale di apprezzamento da parte delle varie commissioni artistiche internazionali che viene riconosciuto ad Ester Campese sia per il suo impegno artistico e culturale, ma anche perché, attraverso la sua arte la pittrice Campey rappresenta degnamente l’Italia anche all’Estero.
E’ di giugno anche la pubblicazione su “Il Convivio” rivista dell’Accademia Internazionale di Castiglione di Sicilia (CT) in cui è recensita dalla critica e storica d’arte Adriana Repaci una sua opera già pluripremiata “Giustizia Lacerata” i cui le viene riconosciuta la forza della poetica pittorica che narra di un male sociale rappresentato dai vortici figurati che contestualmente esprime anche un forte senso di fiducia e speranza.
In luglio Campey è ritornata ai suoi abituali scenari internazionali attraverso la sua presenza ad un mostra a Mosca all’ “Art Exibition Moscow 2019” tenutasi presso il lussuoso 62° piano del “Moscow International Business Center”, che ha visto partecipi un selezionato e ristretto numero di artisti internazionali, non più di una decina, scelti dalla direzione artistica, occasione anche di veicolo di confronto tra i popoli, pur in una assonante radice originaria bizantina che ne accomuna il linguaggio elegante, condiviso successivamente sia in occidente che in oriente.
L’esperienza artistica dell’eccellente pittrice Campey l’ha dunque fatta giungere al un suo stilema assolutamente riconoscibile e personale che narra nelle sue opere. Nei dipinti Ester Campese testimonia e veicola anche un forte valore simbolico. Possiamo certamente affermare che sviluppa e spinge l’acuto osservatore a spostarsi su tre piani dimensionali, quelli di primo impatto figurativo, quello emozionale, tratteggiato attraverso il colore e il “naturale” movimento che imprime nelle sue opere con fluide pennellate certamente rapportabile ad un o stile impressionista e quello simbolico tramite il messaggio che talora nasconde con piccoli soggetti e dettagli che ne tracciano la valenza.
L’insieme delle sue raffigurazioni risultano raffinate ed eleganti cose che l’artista naturalmente esprime anche nel suo quotidiano essere. Il soggetto iconografico prediletto ed indagato dall’artista sono le donne, tanto da far definire Ester Campese da tempo, “La pittrice delle donne”
Un’artista alla continua ricerca stilistica con tensioni sempre innovative e sperimentali, costantemente riconosciutole dagli addetti ai lavori, dalla critica e dai suoi estimatori.
Novità anche per l’autunno, in cui Campey esporrà nell’importante esposizione alla “Budapest Art Expo” nell’ambiente artistico culturale ungherese nell’ambito della prestigiosa “Biennale Internazionale dell’Est” , occasione in cui le sarà anche consegnato un ulteriore riconoscimento artistico già assegnatole dalla commissione tecnico/artistica internazionale, con il “Premio Città di Budapest ”, un riconoscimento riservato a selezionati artisti che si sono distinti con il loro lavoro nel panorama artistico contemporaneo.
Ma non è finita qui già si vocifera che ci saranno per questa eclettica artista anche dei risvolti televisivi