sabato, Novembre 23Settimanale a cura di Valeria Sorli

Fotografia, l’arte dello spettacolo.

Un talento dietro l’obiettivo. Per lui lo spettacolo non è gossip o “paparazzate” ma arte, ammirazione, contemplazione, vita.

Marco Piraccini è uno dei grandi nomi della fotografia italiana, un ragazzo di Cesena che si è fatto da se’, spinto dalla passione, dalla vocazione, dalla forza di immortalare i grandi dello spettacolo internazionale attraverso l’arte dell’istantanea. Tantissimi eventi, shooting in studio, servizi a completamento delle grandi firme del giornalismo: Piraccini ha saputo emergere nel mondo dello show business, un nome che oggi vi presentiamo con affetto e ammirazione.

Marco, ad oggi quanti VIP hai fotografato?

Impossibile quantificare!!! Posso dirti quelli che ancora non ho fotografato e che costituiscono sicuramente i miei altri obiettivi futuri: Christina Aguilera in primis, Gina Lollobrigida e Dolly Parton a seguire.

Quale dei tanti eventi ti è rimasto maggiormente nel cuore?

Ogni opportunità che mi viene data mi resta nel cuore, per un motivo o per un altro. Il contesto, la gente che cambia di volta in volta, la motivazione per la quale sono presente a quell’evento lo rendono unico. Raramente mi capita di tornare a casa insoddisfatto e, quando succede, dipende quasi sempre da avverse condizioni fotografiche o da una mancanza di qualità negli ospiti da immortalare. Il lavoro è lavoro, questo è sacrosanto: ma immortalare chi ha davvero qualcosa da comunicare fa sempre la differenza in termini qualitativi. Sicuramente il Festival di Sanremo occupa un posto di rilievo nel mio cuore, specie per quel turbine di sensazioni  che ti travolgono quando varchi le porte del Teatro Ariston. Pochi giorni fa ho avuto la possibilità di fotografare Vasco Rossi per la prima volta in vita mia e attraversare il backstage dello Stadio San Siro salendo sul palco poco prima che lo show iniziasse è stata un’esperienza pazzesca.

Come si vive la fotografia oggi e si vive di fotografia?

Purtroppo posso dire che di fotografia vivi solo ed esclusivamente se è tutto ciò che realmente vuoi fare e sai fare. Deve essere il tuo desiderio più grande, l’aspirazione più alta a cui miri: una missione di vita, insomma, che se viene persa di vista davanti agli ostacoli ti porta rovinosamente a cadere per terra. E’ un territorio fatto di equilibri precari dove mancano le certezze, mancano i soldi, mancano tutele: ma, come dicevo pocanzi, sono difficoltà che si superano solo con tantissima pazienza e soprattutto con la correttezza.  Sono 11 anni che vivo di questo lavoro ma non ho problemi nel dire che è solo negli ultimi due che mi sento, talvolta, un po’ più tranquillo: sono consapevole di quello che ho seminato lungo il percorso e, a fasi alterne, sembra che i frutti siano maturati.

Il concerto del cuore è di…?

..quello che deve ancora arrivare (tipo le Spice Girls tra qualche ora..)! Scherzi a parte, sicuramente la prima volta che ho visto Madonna in concerto, nel 2001, oppure quello di Jennifer Lopez a Las Vegas, a non più di 50 centimetri da lei. Ogni concerto è unico, un’esperienza a sé, indipendentemente dal fatto si tratti di un tour e, quindi, dello stesso spettacolo replicato in più città, in Italia o nel mondo. I pensieri di una determinata sera daranno sempre un sapore diverso alle canzoni ascoltate, alle immagini viste, indipendentemente dall’aver già visto lo stesso show magari la sera prima (come ho fatto con Cher..).

Hai mai pensato di mollare tutto e cambiare mestiere?

Ci ho pensato ma davvero per poco, pochissimo: e in quel momento mi sono reso conto di aver, dunque, smarrito la voglia e capacità di sognare. Di essere vuoto, perché la fotografia per me è nutrimento. In quel momento ho fatto pensieri davvero brutti e, per ricordarmene, mi sono tatuato la scritta “No tears amore”, un consiglio inviatomi dalla stessa Cher e che mi ha letteralmente salvato la vita riportandomi sui giusti binari.

Il riconoscimento più grande che hai ottenuto?

La stima degli Artisti che amo da sempre, che sono per me il motivo per il quale faccio quello che faccio, l’ispirazione e la creatività di cui ho bisogno. Amanda Lear, Patty Pravo, Cher, Paola Iezzi in primis. Sono sempre stati loro a cercare il contatto con me “per colpa” di alcune mie fotografie.

Quale VIP è stato il meno propenso a farsi fotografare?

Non ho esperienze negative in merito a negazioni da parte di Artisti perché, quando lavoro, è sempre tutto deciso e stabilito prima. Certo ce ne sono di capricciosi, questo sì. Ricordo una trasmissione Rai nella quale lavoravo come fotografo di scena dalla quale fui allontanato dallo studio durante l’esibizione di Pino Daniele perché non voleva essere fotografato. Peccato.

Quali saranno i prossimi progetti?

Ho iniziato poche ore fa a lavorare ad un maxi servizio per uno dei più importanti magazine italiani e la prima parte si è conclusa alla grande. Sarà una sorta di “storia” raccontata in due parti.. con tanto di lieto fine, ma non posso dire di più. Musicalmente, invece, mi appresto a seguire alcune date europee del tour di Christina Aguilera dopo 13 anni dal suo ultimo show nel vecchio continente. Non sto nella pelle!