È Francesco Bonaldo, con il team Record Studio a vincere la seconda edizione di Y-40 Film Festival.
Il cortometraggio di 5 minuti “Antitratta” del progetto “Riemergere” girato per il 30% sott’acqua come da regolamento, ha conquistato il primo posto della rassegna internazionale di corti subacquei.
Il 28enne padovano in collaborazione con il suo giovane team Record Studio ha conquistato la medaglia di vetro di Murano creata dal maestro vetraio Stefano Dalla Valentina e una giornata di lavorazione nel set subacqueo di Y-40 Studios del valore di 10 mila euro, con allestimento fornito da Cinema Rental Venezia, partner del festival.
Francesco Bonaldo, regista, direttore della fotografia e direttore creativo da poco appassionatosi di subacquea ha voluto condividere il premio con i colleghi e soci Sebastiano Corró, Francesco Petrella e Massimo Mandruzzato, spiegando: «Antitratta ha una sostanza, un messaggio che merita di essere condiviso. Ha come tematica lo sfruttamento degli esseri umani, quindi sfruttamento sessuale, accattonaggio forzato, tutte le situazioni dove le persone si sentono oppresse, non hanno la libertà e possibilità di reagire e agire. In qualche modo dovevamo sperimentare una tecnica narrativa per spiegare questo soffocamento e abbiamo pensato di farlo sott’acqua, il posto in cui ci si può trovare nella condizione di avere una mancanza di respiro e sentirsi inermi, col bisogno di uscirne. Lavorare sott’acqua è difficile, bisogna comunicare per gesti ed intesa: è un mondo nuovo che stiamo sperimentando dove ci stiamo imparando ad esprimere nel lato creativo» chiude Bonaldo.
Secondo posto per Claudia Rubner con il cortometraggio “Mare Nostrum”, una diversa visione di quello che è uno dei più grossi drammi dell’attualità: gli uomini in mare, visto attraverso gli occhi di una donna alla ricerca di un nuovo futuro in Europa, la cui barca si capovolge attraversando il Mediterraneo. Una denuncia condivisa dall’artista premiata da Sirui a proposito del destino che tocca a molti di coloro che intraprendono questo pericoloso viaggio, dove il numero di persone che muoiono o scompaiono lungo il percorso è in costante aumento, quasi inosservato dalla società.
Terzo piazzamento per il francese Lucas Lengagne che, con “The Cosmos Beneath”, ha scritto per immagini una lettera d’amore da parte del Cosmo in direzione dell’Oceano.
Premiati anche gli svizzeri Micaela Bonalanza e Carlo Gavani, in arte Bonny & Gava, che hanno conquistato la Social selection con “Did we go to the Moon?”, ricreando sott’acqua in un corto verticale alla maniera dei Reel di Instagram, l’atterraggio sulla Luna, sfruttando le somiglianze fra il mondo sottomarino e lo Spazio, ottenendo un risultato molto simile.
Molto apprezzate anche le sfumature di blu di Irene Pila, il respiro del Mar Rosso di Antonella Fuse e Giulia Ghedini, gli avatar nei cenote Maya di Lela Perez con Tavi Castro.
Il Presidente di Giuria Enrico Lando, regista del film campione d’incassi “I soliti idioti”, ha commentato: «La qualità è cresciuta ulteriormente rispetto alla prima edizione e gli argomenti si sono fatti più vari e di grande attualità: da temi come la tratta delle persone e gli uomini in mare al disastro del Vajont raccontato da Elena Furlan e Riccardo De Toni, dal dubbio sulla veridicità delle immagini del primo uomo sulla Luna al burnout che colpisce sempre più lavoratori messo per immagini da Eleonora Fusato. Abbiamo visto scene subacquee di grande qualità, dove la regia è stata importante, ma a contare davvero sono state le idee».
Concordi anche gli altri membri della giuria: «Abbiamo visto ottimi prodotti, alcuni video più amatoriali, ma molti davvero professionali, già scelti per farne pubblicità. Se tutti ci siamo trovati d’accordo sul primo classificato, per le posizioni successive abbiamo ragionato parecchio. Le scene acquatiche sono interessanti e creative rispetto a quello che vediamo di solito, a testimonianza dell’alto livello dei video. Per quello che riguarda l’aspetto subacqueo, le immagini sono state capace di creare un impatto emotivo davvero forte» hanno sottolineato il documentarista subacqueo Fabio Ferioli e la responsabile reparto macchina da presa di Cinema Rental Venezia, Vanessa Da Lozzo, qui nelle vesti di giudici.
Con loro il campione di apnea Umberto Pelizzari che ha spiegato: «È la prima volta che faccio parte di una giuria di questo genere e, al netto delle mie collaborazioni televisive, mi sento il meno esperto tra tutti i giudici – sorride il primatista mondiale. – Invece è davvero bello rendersi conto del significato diverso che ha l’acqua per ciascuno di questi artisti ed interpreti e di come ciascuno sappia metterla in scena alla sua maniera».
Felice dell’esito, il direttore creativo di questa seconda edizione di Y-40 Film Festival, Matt Evans: «Già dalla prima edizione sono stati numerosi i partecipanti, con alcuni videomaker provenienti anche dall’estero, come Francia, Svizzera o Repubblica Ceca: un ottimo segnale di riuscita della manifestazione. Quest’anno sono arrivati lavori dal Messico, dalla Polinesia Francese, dalle Hawaii, a felice dimostrazione della crescita del festival, ma anche dei contenuti che ciascuno esprime a suo modo in base alla propria cultura».
A lui si è aggiunto il commento di Giovanni Boaretto, executive manager di Y-40 Studios: «Y-40 è stata più volte scelta per la realizzazione di immagini subacquee per produzioni foto e video, dalla pubblicità al cinema, dalla moda alla musica. Ora questo studio di produzione premia chi fa dell’acqua il proprio set e crea connessioni tra questi artisti che danno forma all’acqua».
Durante la serata si è tenuta anche l’anteprima del corto “I Feel You” ideato e girato proprio negli Y-40 Studios da Djimmy Carpanzano, vincitore della prima edizione, grazie al premio vinto. L’opera, concepita per sostenere l’associazione Spazzapnea impegnata nella pulizia dei fondali marini, è stata realizzata in collaborazione con Deep Altitudes ed ha come protagonisti Marina Kazankova, apneista professionista e attrice, e Diego Gastaldi ex atleta paralimpico dalla grande sensibilità verso le tematiche ambientali.
Ospite della soirée anche il videografo subacqueo francese Bastien Soleil, maestro di apnea che ha presentato i suoi lavori con l’artista e danzatrice Marion Crampe: Origination e Sensitive, meritando gli applausi della sala gremita.