Esce venerdì 27 ottobre in radio e in tutti i digital stores “Ossessioni parallele”,
Fast food, fast fashion, fast love, fast friends, fast family, fast lif siamo giunti nell’epoca dell’usa e getta oltre che degli oggetti, anche delle relazioni. È oramai lontana e sempre più distante l’epoca del valgo perché sono oppure “dell’eccomi io sono questo/a”.
«La lotta al cambiamento climatico parte anche e soprattutto dalle nostre abitudini – dichiara la band – oggi siamo in preda a mille stimoli differenti, indotti quasi a diventare delle ossessioni parallele: il nostro tempo è il tempo degli accumuli, dei vestiti usa e getta, della plastica dovunque e comunque, della solitudine, degli schermi dei telefoni nell’epoca delle iper connessioni, dell’ansia sociale di non appartenere al sistema “social”, del “fuori e non del dentro”, del non riconoscersi di fronte ad uno specchio, della paura dell’intimità – non quella sessuale -, della paura della verità. Insomma un momento storico in cui, pare chiaro a tutti, il nostro sistema di vita sembra essere arrivato alla fine di un vicolo cieco che ci porterà verso un baratro climatico, sociale, economico, personale e culturale se non facciamo marcia indietro. Insomma, forse è venuto il momento di guardarci allo specchio, di iniziare a conoscerci meglio e di rimboccarci le maniche sul come poter migliorare noi e il nostro mondo».
Il videoclip è stato girato in Sicilia, tra il Castello Branciforti di Raccuja (ME) e Palazzo Sciacca di Patti (ME) con la partecipazione della giovane attrice siciliana Lucrezia Natoli.
BIO
I Fuoricentro nascono nel 2003 e per svariati anni hanno percorso la scena live della città di Milano e non solo. Il repertorio della band dalle sonorità pop/rock tratta nei vari brani tematiche sociali o d’attualità poiché si è voluto unire alla musica anche messaggi legati appunto a temi delicati che si spera possano essere utili ad una qualche riflessione in merito. Tematiche come l’omofobia in “Pia Contessa”, la violenza sulle donne e sulle diversità in “Piedi gonfi”, assenza di pari opportunità in “Con un mazzo di Rose”, la sperimentazione animale nel brano “Oggetto Numero 7”, l’emigrazione in “Valigie di Cartone”, ma anche l’amore nei confronti di una città come Milano (per il cui brano la band ha avuto il patrocinio dal Comune), città da sempre inclusiva e ricca di opportunità che spesso altrove è difficile trovare.
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