giovedì, Settembre 19Settimanale a cura di Valeria Sorli

Giancarlo Genise: Il Vocal Coach amato dai Big

Una vita trascorsa tra musica, successi e tv: “La Sai L’Ultima”, “La Notte Vola” con Lorella Cuccarini, “La Voce del sole” con Al Bano, “Testarda io” con Iva Zanicchi Ora o mai più, “Io Tra di voi”, Festival di Sanremo e giudice a All Together Now”, lo show musicale di Canale 5

Quando la musica inizia, non esiste nient’altro; dimentichi il mondo, le sue preoccupazioni, ti lasci travolgere da un’indescrivibile passione e nasce sempre più la convinzione che senza musica non si potrebbe vivere, per questo in ogni momento della nostra vita c’è una colonna sonora che ci accompagna. La musica ci fa sognare, sperare, sorridere e anche piangere e c’è chi se la porta appiccicata dentro, proprio come un cuore che non smette di battere.

È un’innata passione, quella che Giancarlo Genise, Vocal Coach di professione e amatissimo da tutti i big della musica, che da anni prepara in full immersion i suoi allievi. Un lungo percorso fatto di rinunce, impegno, talento ma tanta, tanta passione! Se sappiamo emozionarci ascoltando della musica, significa che la musica fa parte di noi, ed ‘è per questo motivo che noi de la Gente Che Piace, lo abbiamo incontrato incuriositi da così tanto successo e soprattutto per conoscere da vicino quale bagaglio si porta appreso un Vocal Coach.

Come si diventa Vocal Coach?

In Italia non esiste una struttura che determini il grado professionale al termine Vocal Coach, esistono svariati diplomi in canto dal conservatorio alle scuole di canto moderno, ma queste successivamente non richiedono un’iscrizione ad un albo o qualsiasi cosa nello specifico, ecco che il termine viene impropriamente utilizzato da qualsiasi persona (anche di circa 20 anni di età) al termine dei suoi primi studi in una scuola di formazione al canto, mentre in realtà per definizione dovrebbe definirsi solo ed esclusivamente “insegnante di canto “.

Ho avuto la fortuna di poter seguire un paio di artisti negli U.S.A. dove la figura del Vocal Coach come Avatar del performer ne è considerata quasi al pari, ed in effetti all’estero come per me in Italia, si cerca di seguire pochi artisti creando un sodalizio, poiché se ne diventa dei “padri confessori”, conoscendo ogni aspetto della loro vita privata e pubblica che potrebbe andare a beneficiare o inficiare una performance.

Per quando mi riguarda negli anni non ho mai abbandonato lo studio e la ricerca, le basi fondamentali partono dal fatto che nel mondo esistono circa 200 metodologie riconosciute e la conoscenza di almeno le più importanti è di fondamentale rilevanza, infatti non mi lego ad una singola metodologia ma cerco di applicare la più specifica in base al momento, adattando un esercizio specifico all’anatomia e alla particolarità della voce del mio assistito.

Faccio un breve esempio: per qualsiasi insegnante di canto un timbro come Ramazzotti, Ferreri e molti altri, non rappresenta il canone vocale corretto, il vocal coach il difetto di timbro non solo lo mette in posizione di sano canto ma lo mantiene esaltato per renderlo e mantenerlo radiofonicamente riconoscibile.

Ecco che ho basato i miei stuti su ben 3 punti di forza: aspetto tecnico con circa 20 metodologie, aspetto mentale con studi di PNL e vari mental coach, (questo poiché la maggior parte degli errori sono creati dalla nostra mente) ed infine l’aspetto fisico basandomi sull’alimentazione corretta per un corpo sano. Posso definire tranquillamente che il cantante deve essere e va considerato come un atleta agonistico da olimpiade.

Quali regole deve seguire un Vocal Coach, in particolare al primo approccio con i tuoi cantanti?

Soprattutto saperli ascoltare, sentire le loro esigenze e metterli a proprio agio e condizione. È importante creare un rapporto fiduciario per ottenere massimi risultati nel minor tempo possibile.

Un successo dietro l’altro, contagiato da una passione travolgente: che cosa è per te la musica?

Per me la musica è tutto, è in ogni cosa che faccio, in ogni viaggio, in ogni emozione e sensazione, senza di essa non potrei sottolineare i miei ricordi dai più intimi ai più pubblici.

Oltre che essere musicista e cantante, segui da diversi anni professionisti di grosso calibro; raccontaci quali sono state le difficoltà e le soddisfazioni che hai avuto.  

Difficoltà ne riscontri non tanto con l’artista ma con l’entourage che a volte non sapendo la tipologia del problema lo amplifica, oppure all’opposto il problema e grande e lo minimizzano; ma le soddisfazioni sono quando l’artista viene a fine esibizione o concerto e ti dice: “Grazie mi hai davvero salvato”!  Ecco quella è la più grande soddisfazione oltre al fatto che ogni volta che vedo un artista cantare sul palco, rivedo sempre un pezzetto di me e questo mi rende orgoglioso del mio lavoro.

La tua professione ti ha portato anche all’estero, quale differenza hai notato fuori porta?

È molto grande; in Italia si tende ad avere fisso il proprio team di lavoro e difficilmente si è aperti a nuove scoperte lavorative e conoscenze. Negli Stati Uniti, negli studi di registrazione sono delle vere e proprie Jam, un sacco di musicisti e un via vai continuo.

Ognuno porta un’idea, altri 10/ 15 persone pensano ad una melodia e alle parole. C’è davvero di tutto e non si finisce mai di imparare. Poter lavorare lì è come essere a Gardaland per un bambino. Sul piano Vocal Coach invece, come dicevo prima, si è l’avatar dell’artista e indubbiamente si ha una grande responsabilità, infatti un Vocal Coach può seguire al massimo due artisti data la mole di lavoro.

Hai partecipato a numerosi programmi giusto per citarne qualcuno: “La Sai L’Ultima” a “La Notte Vola” con Lorella Cuccarini allo show di Al Bano “La Voce del sole”, con Iva Zanicchi a “Testarda io” e “Io Tra di voi”, Ora o mai più, Sanremo e giudice a All Together Now”, lo show musicale di Canale 5 Qual è il programma che di più porti nel cuore?

All Together Now ovviamente! E ‘la prima volta che mi espongo in televisione dando un mio parere (giusto o sbagliato che sia) ma mi rende felici perché ho cambiato la visione di alcuni aspetti verso alcune persone, di cui ahimè, a volte mi creavo il pregiudizio. Ho trovato 100 nuovi amici.

Com’è stata l’esperienza lavorativa con Michelle Hunziker e J-Ax nel programma All Together Now?

Unica e irripetibile, Michelle credo che sia la più brava di tutte in assoluto, empatica, conosceva tutti per nome e si è studiata tutti i componenti del muro prima, chiedendo dei video di presentazione ad ognuno per sapere con chi aveva a che fare. Appena entrava in studio arrivava il sole e l’atmosfera era magica. Una vera professionista, J-AX che dire? Uno zio che tutti dovremmo avere!

Ritornerai ancora nella prossima edizione?

Chi lo sa! Lo spero tantissimo, anche perché mi manca la mia moglie virtuale, Silvia Mezzanotte

Sei un’artista a tutto tondo, raccontaci le tue collaborazioni e i premi vinti.

Ho avuto la fortuna di collaborare con molti Artisti della musica Italiana, ne cito alcuni: Red Canzian, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Ermal Meta, Iva Zanicchi, Luca Barbarossa, Ron, Mario Biondi, Marcella Bella, Ricchi e Poveri e molti altri ancora.

Loro per me sono stati non solo grandi cose ma davvero tutte delle persone uniche e speciali, ho imparato moltissimo, sui premi si va piuttosto indietro nel tempo. Ho vinto un premio Mia Martini per la regione Lombardia, a Voice for Europe ad Oslo (all’epoca era un concorso che classifica le varie voci europee) e poi il premio più grande me lo ha dato sempre il pubblico quando facevo i miei concerti.

Cosa consigli ai giovani che si avvicinano alla musica?

Di studiare in prima cosa, e di non partire con dei preconcetti, ma soprattutto di cercare una loro personale identità senza omologarsi alle mode o alle voci che passano per radio. Di cantanti bravi in Italia ne abbiamo moltissimi ma ahimè molti di questi imitano sempre qualche altro artista.

Hai uno studio di registrazione con Red Canzian, tuo collaboratore e grande amico; raccontaci come è nato questo connubio.

È nato 6 anni fa quando a causa di una paralisi facciale smisi di cantare, nel corso di ripresa durato circa un anno e tra le varie visite foniatriche con il mio super dott. Franco Fussi, conobbi Red nei suoi studi, mi propose di aprire una scuola negli allora studi dei Pooh, e cosi pian piano, avviai questo progetto.

In seguito ho sganciato il marchio dalla mia persona poiché la mia presenza era richiesta da molti artisti e nel 2017 con la nuova società Hoop Music, abbiamo trasformato questi studi ( dove ancora oggi ci sono i Pooh ) in un grande Sound City che contiene varie società che lavorano e collaborano tra loro, dallo studio di registrazione ( uno tra i più grandi di Milano), passando dal management alle produzioni, alle gestioni social, ufficio stampa, gestione orchestre e pratiche di burocrazie ex Enpals, scuola , foniatria, logopedia, biomeccanica respiratoria e ovviamente Vocal Coaching.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Progetti futuri oltre a tutte le mie esperienze lavorative che verranno la più importante il 1° Voice Camp nazionale organizzato in Italia come non è mai esistito. Una settimana di formazione davvero intensa in stile americano con lezioni dalle ore 8 alle 23 che sarà dal 12 al 19 luglio 2020, con tantissimi insegnanti esperti e con Red Canzian che assegnerà al più meritevole un contratto per la realizzazione di un EP all’interno del Q – Recording Studio. Studio storico dove oltre a registrare i Pooh sono passati moltissimi artisti italiani ed internazionali, da Mario Biondi agli Incognito.