domenica, Novembre 24Settimanale a cura di Valeria Sorli

Hell or High Water

Hell or High Water

Regia: David Mackenzie

Anno: 2016

Sullo sfondo del Texas rurale Toby Howard, padre divorziato (Chris Pine), e suo fratello Tanner (Ben Foster), ex detenuto, pianificano una serie di rapine nelle filiali della banca che minaccia di prendersi il ranch di famiglia, lasciato in pegno dalla madre in seguito ad un mutuo. Le rapine avvengono sempre di prima mattina, al momento dell’apertura delle banche, ancora prive di clienti, e in seguito i fratelli fanno perdere le tracce delle auto usate seppellendole e riciclano i soldi al casinò.

Ad insaputa dei due comincia a mettersi alle loro calcagna Marcus Hamilton (Jeff Bridges), un texas ranger cinico e di poche parole prossimo alla pensione, che intuisce lo schema delle rapine. Quando arriva a determinare il loro prossimo obiettivo, le cose precipitano in fretta per l’irruenza con cui Tanner è solito compiere le rapine e durante l’ultimo colpo in banca una sparatoria porta i due fratelli ad un estremo regolamento dei conti con la giustizia.

Western contemporaneo, “High or hell water” parla di due tipi di giustizia, quella “ufficiale” della legge di fronte al crimine e quella “morale” del singolo che combatte contro i meccanismi dei sistemi bancari, che rischiano di sottrarre senza pietà le risorse di una vita. Ma parla anche del legame di due fratelli, diversi per carattere e modi e con le cicatrici di un passato ancora ingombrante, che tentano di salvare la memoria della loro famiglia, di una certa provincia americana ancora sonnolenta e arcaica, di un modo di regolare i conti selvaggio e ruvido. E ruvidi sono i tre personaggi principali, portati magnificamente sullo schermo soprattutto da Ben Foster e Jeff Bridges, protagonisti di un cinema americano vero e autentico in via d’estinzione, che si riallaccia alla tradizione del western classico e ai film anni Settanta.

Candidato a quattro premi Oscar nel 2017, tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e attore non protagonista (Jeff Bridges), “Hell or high water” non ha goduto in Italia della giusta attenzione che invece merita, anche per una distribuzione direttamente in streaming senza passaggio nelle sale cinematografiche. Un film dunque da recuperare e riscoprire.