venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

I Supereroi al Gaslini

All’Ospedale Gaslini sono arrivati i “Supereroi per Voi” con il loro amico e campione di Freestyle Motocross, Vanni Oddera e la splendida MiryeaStabile nelle vesti di Barbie.
I Supereroi a bordo dei loro Quad e Vanni con la sua moto hanno trasformato il piazzale del padiglione dell’Ospedale di Giorno in un mini circuito su cui far divertire i bambini presenti, mentre Barbie tra lo stupore di tutti i presenti riempiva di abbracci e foto tutte le bimbe e non solo.
L’associazione dei “Supereroi per Voi” ETS, nata a Savona, è formata da un gruppo di ragazzi che, con i loro costumi identici a quelli originali dei film, impersonano diversi supereroi del mondo Marvel e DC Comics con bravura ed altruismo, per realizzare il sogno dei bambini e ragazzi degenti nelle strutture sanitarie italiane di incontrare dal vivo i loro eroi del cuore.
Si sono presentati Superman, Thor, BlackPanther, Captain America e Batman, una squadra che ha superato anche qualsiasi film al cinema.
Prima di girare tra i reparti a mostrare i loro superpoteri, i “Supereroi per Voi” hanno donato il sangue, per sensibilizzare tutti sull’importanza di questo nobile gesto che può aiutare se non addirittura salvare la vita a molti esseri umani.
Poi finalmente via, tra moto e sorrisi, portando un po’ di leggerezza nei reparti di neurochirurgia, specie ad Asia, 11 anni che, proprio quel giorno, tornava a casa dopo un lungo ricovero e aveva il desiderio di incontrare tutti.

Sono seguite visite a Pneumologia, Fibrosi cistica e Radiologia dove Superman si è messo nel tubo della risonanza magnetica per far capire ai bambini di non aver timore, poi i reparti di Ematoncologia e Trapianto di midollo osseo.

Grazie ai “Supereroi per Voi”, all’instancabile Vanni Oddera e alla splendida Barbie Miryea Stabile è stato dimostrato ancora una volta che la generosità e il sorriso donato a un bambino sono i più grandi superpoteri, che superano ogni fantasia.
“…Da soli si può fare così poco…insieme si può fare così tanto…”