Durante il Consiglio nazionale della FNOVI i medici veterinari italiani consegnano il Premio
alla collega calabrese impegnata a Montepaone (Cz) nella salvaguardia degli animali marini
Una tre giorni di lavori serrati, dedicati all’oggi e al domani della professione medico veterinaria.
Un Consiglio Nazionale FNOVI all’insegna dell’ottimismo, della fiducia, della volontà di fare
sempre bene e meglio, e di una rinnovata effettiva “centralità” della professione, ora più che mai
davanti agli occhi di tutti per poter contrastare il momento difficile in cui un piccolo virus ha
impietosamente mostrato, con le fragilità del nostro Paese, il fallimento del regionalismo
differenziato in sanità. Da ciò, la necessità di recuperare un “rinnovato senso comune” e la
responsabilità del mondo dei medici veterinari: fattori principali e determinanti per gestire la
complessità del momento e l’urgenza di dovere decisamente ripensare il futuro.
La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani riunita a Roma, forte anche della
partecipazione del ministro alla Salute Roberto Speranza che ha più volte ribadito il ruolo decisivo e imprescindibile della professione medico veterinaria nel sistema sanitario nazionale, ha chiuso
l’importante momento e confronto istituzionale con la consegna del Premio “Il Peso delle Cose”
andato alla catanzarese dott.ssa Antonella Giglio che col suo gruppo e la sua Associazione Mare
Calabria ha contribuito alla nascita in Calabria di un programma di sorveglianza sugli animali
marini spiaggiati sulle coste, ratificato con il DPGR – CA n. 104 del 29 luglio 2013, che ha sancito
la creazione della Rete regionale spiaggiamenti. La Rete, oltretutto in una realtà territoriale
difficile e con scarsità di mezzi e risorse, è diventata nel tempo sempre più efficace e tempestiva,
grazie agli interventi coordinati di diverse figure professionali specialistiche, tra cui medici
veterinari e biologi marini.
Il suo principale punto di forza – è stato spiegato – consiste nel preciso rispetto dei ruoli dei suoi
componenti, professionisti le cui competenze, non sovrapponibili, si completano a vicenda,
soprattutto nel caso di medici veterinari e biologi, per garantire un’azione completa, efficace ed
efficiente sugli animali, a vantaggio della tutela sia della biodiversità marina che della salute
pubblica e del benessere animale. Risolti, dopo anni di lotte, i problemi relativi agli animali
spiaggiati, che ora sono finalmente divenuti ambito di attività esclusiva di personale sanitario
competente, Antonella e il suo team si trovano nuovamente in trincea ad affrontare vari soggetti che
continuano ad utilizzare le tartarughe per motivi economici e di autopromozione.
È stato poi osservato come da troppi anni in Italia si sta combattendo una dura battaglia per fare
chiarezza sugli ambiti di intervento, i ruoli e le funzioni dei professionisti che prestano la loro opera
volontaria per il recupero e soccorso delle tartarughe marine. Questa confusione ha da sempre
penalizzato la tutela di questi animali, patrimonio indisponibile dello Stato e protetti, con un ruolo
biologico fondamentale per l’integrità dell’ecosistema marino, che da vari anni sono oggetto di
illecito guadagno da parte di personale non laureato e non formato, con uno spregiudicato esercizio
abusivo della professione medico veterinaria. Inverosimili “progetti di tutela per la protezione dei
nidi” – è stato detto – realizzati da personale volontario privo di idonei titoli di studio e adeguate
competenze, senza parere medico veterinario, si arrogano il diritto di valutare lo stato di
“benessere” dei neonati e decidere, in modo del tutto arbitrario, il destino di esemplari rimasti per
troppo tempo sotto la sabbia, incastrati, feriti, completamente disidratati e stressati che vengono
trattenuti sulle spiagge o trasportati presso laboratori privati e non ai centri di recupero.
Alla dott.ssa Antonella Giglio, consegnato dal presidente nazionale Fnovi Gaetano Penocchio,
affiancato dal prof. Antonio Di Bello dell’Università di Bari e dal presidente dell’Ordine Medici
Veterinari della provincia di Catanzaro, Giuseppe Caparello, il Premio è stato attribuito con le
seguenti motivazioni: aver promosso la creazione della Rete Regionale spiaggiamenti; aver lavorato
in team con altri professionisti della salute nel rispetto delle relative competenze; essersi impegnata
in una lotta all’esercizio abusivo della professione a difesa degli animali marini, dell’integrità
dell’ecosistema marino e della professione medico veterinario. Con Antonella Giglio, sul palco due
componenti del suo staff: le biologhe marine Stefania Giglio ed Elena Madeo.
Istituendo il premio “Il Peso delle Cose”, la Fnovi ha pensato ad un riconoscimento per coloro che
hanno esercitato al meglio le loro responsabilità. Nessuno può più scrollarsi di dosso il proprio
“peso delle cose”: la forza di assumersi una responsabilità, anche quando non si ha la certezza del
risultato, ma solo la certezza del rischio. In una società dove tutti pensano di poter avere tutto subito
e facilmente, l’etica dell’impegno può sembrare un’utopia, invece è una necessità.
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