Dopo il successo del singolo “Andrà tutto bene” realizzato da Andrea Agresti, Davide De Marinis e Claudio Lauretta, il trio ci regala un divertentissimo “Mi sono rotto”. Il loro intento è infatti quello di riuscire ad allontanare il virus che si è diffuso ormai per tutto il mondo, trasmettendo qualche risata agli italiani.
Quale è stata la scintilla che ha fatto nascere la vostra fantastica e divertentissima collaborazione?
Andrea – Tutto nasce dal brano “Andrà tutto bene” dove De Marinis aveva chiamato a raccolta un esercito di artisti disposti ad offrire la propria voce e il proprio volto per un’operazione benefica. Da lì i nostri rapporti hanno cominciato a solidificarsi attraverso anche le varie interviste in cui si sponsorizzava la canzone e il nobile scopo.
Claudio – La scintilla che ha fatto scattare questa collaborazione è stata che la famosa frase “Mi sono rotto i…” era ripresa dal film Ragazzo di campagna di Renato Pozzetto. Siccome Davide e Agresti mi conoscono da tanto tempo, hanno pensato: “Facciamola registrare a Claudio!”. La registrazione doveva riguardare solo quella frase, ma una parola tira l’altra e alla fine ho inciso anch’io la canzone insieme a loro: è stato divertente!
Dopo il successo di “Andrà tutto bene” è nato il singolo “Mi sono rotto”, ovvero un “lato b” del primo pezzo. Chi ha avuto l’idea iniziale e come avete fatto per svilupparla?
Davide – Dalla canzone “Andrà tutto bene” di un anno fa, alla recente “Mi sono rotto”, c’è una bella distanza, sia nel messaggio ottimistico che nel fine, visto che “Andrà tutto bene” aveva uno scopo di beneficenza. Con la raccolta fondi abbiamo donato 2 respiratori più tutto il kit all’ospedale Dono Svizzero di Formia per il reparto di pediatria infantile, con il patrocinio della Nazionale Cantanti Italiana e la Onlus Teniamoci per mano che fanno clown terapia.
Al contrario “Mi sono rotto” è più una valvola di sfogo contro il Covid. Comunque sia, l’idea della canzone è stata dell’Agresti.
Ma chi è il più cool tra voi tre?
Andrea – Cosa vuol dire cool??? A Pistoia questo vocabolo non è stato ancora importato!
Claudio – Credo che lo siamo tutti e tre ognuno suo modo; siamo sempre sul pezzo visto il lavoro che facciamo, siamo di compagnia e ci piace sempre ridere e scherzare.
Vi piacerebbe inserire altri artisti nei vostri progetti futuri?
Davide – Mi piace molto la collaborazione con altri artisti. Sì, sogno di collaborare con tanti di loro.
Il mondo della cultura, della musica e dei teatri sta soffrendo moltissimo: avete un messaggio di incoraggiamento verso gli operatori del campo?
Andrea – Di incoraggiamento purtroppo no, ma mi sento di dire tranquillamente che vi e ci stanno prendendo in giro, perchè se nei luoghi di culto si può assistere ad un incontro religioso adottando le giuste misure, dove il rappresentante è su un altare, allora si può anche andare in un teatro distanziati a vedere un comico su un palco.
Davide – Io personalmente in questo lungo anno ho, come tutti, sofferto molto. Mi sono trasformato in un cantautore di clausura, può far sorridere ma è così. Dobbiamo tenere ancora duro, ma ne usciremo. Mascherina ben indossata, igiene delle mani e distanze di sicurezza sempre al top, mi raccomando.
Detto questo ho la forte sensazione che quando il settore artistico potrà ripartire sarà una ripartenza con il botto. Intanto aiutiamoci con la musica e con la nostra “Mi sono rotto” da cantare a squarciagola come un inno nazionale, liberatorio dal Covid.
Claudio – Questo è un messaggio che rivolgo anche a me stesso: dobbiamo tener duro e cercare di non abbatterci, anzi sfruttare questo tempo che sembra perso per studiare e imparare cose nuove da proporre quando si ricomincerà. Il pubblico sarà voracissimo di arte sotto ogni aspetto! Sarà un po’ come ritornare nel periodo del dopoguerra dove la gente ballava e cantava anche nei sottoscala e dove si facevano dei piccoli spettacoli anche nei bar.