È davvero un’icona del cinema italiano che noi tutti ricordiamo come il bel biondino di Sapore di Mare, uno dei tanti film che ha interpretato negli anni 80 al fianco di Isabella Ferrari e Massimo Ciavarro.
Certo che Mauro di Francesco, meglio conosciuto come Maurino di cuori ne ha infranti tanto. La risata contagiosa e l’immancabile bravura hanno fatto di lui uno spicchio di quegli anni dove i pantaloni a zampa di elefante, le camice a fiori e i Ray -Ban, erano l’emblema degli sbarbatelli. Il suo curriculum vanta davvero un bel po’ di lavori, fatti tutti con la stessa passione e amore. A 16 anni Giorgio Strehler lo fece entrare all’Accademia del Piccolo Teatro e a soli 17 anni iniziò a recitare nel famosissimo sceneggiato a puntate La freccia nera in onda sul primo canale RAI. Negli anni 70 entrò a far parte del Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, insieme a personaggi come Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giorgio Faletti. Insomma, Maurino di strada ne ha fatta davvero tanta; tra cinema, tv e teatro. Conosciamo da vicino la sua passione, anzi, il suo grande amore per gli animali che con L’Empa e l’editore Pizzardi è entrato a far parte del bellissimo mondo di Cucciolotti, un progetto a favore degli animali. Certo che lui gli animali li ama infinitamente, ma nel suo cuore rimane sempre al primo posto Pastina, la sua dolce cagnolina che è volata sul ponte dell’arcobaleno; ma dopo tanta sofferenza, in famiglia è arrivato Stracci, un volpino trovatello che sicuramente con il suo amore, ha colmato quel grande vuoto che ha lasciato la piccola Pastina.
Cinema, tv e teatro. Cosa prediligi di più?
Il cinema ti permette di sbagliare, perché puoi rifare la scena, mentre in teatro non te lo puoi permettere. Per me sono entrambi affascinanti, non ho preferenze, li amo tutti e due.
Il tuo percorso artistico è davvero importante. Quanti film hai girato nella tua carriera?
Ho girato 55/60 film, compresi quelli per la televisione.
Quali sono i colleghi con i quali hai lavorato e che ancora frequenti?
Il gruppo che è rimasto compatto è quello che si era formato al Derby Club alla fine degli anni ’70.
Quindi: Abatantuono, Boldi, Jerry Calà, Smaila, Oppini e Nini Salerno.
Hai recitato Shakespeare e Cechov, un metodo di recitazione differente da quello del cinema. Prediligi ruoli drammatici o comici e perché?
Passo dal drammatico al comico senza difficoltà. Non lo dico per vanto, ma è proprio così, per me non c’è differenza e mi piace recitare in tutti i ruoli.
Ti sei mai innamorato sul set?
Spesso e volentieri.
Hai tanti interessi, tra i quali la scrittura e la pittura? Raccontaci
Dipingo perché mio padre dipingeva e perché ho frequentato l’Accademia di Brera. Scrivo perché ho iniziato a scrivere i testi di cabaret per me (e anche per altri). Da lì la passione e il primo libro, al quale seguirà, spero, il secondo.
Progetti futuri?
Un film con la regia di Glauco Della Sciucca, che ha debuttato lo scorso anno con l’opera prima “Humanism”, presentato in anteprima a Londra.
Innamorato folle degli animali, vicino a loro sia come testimonial Empa che con Cucciolotti. Cosa ti senti di dire a chi abbandona gli animali?
Non ci sono parole, si devono solo vergognare!
Chi né per te la gente che piace?
A me piacciono le persone sincere, educate modeste, generose, altruiste… e chi più ne ha ne metta.
per chiudere, non mi piacciono le persone false.