sabato, Novembre 23Settimanale a cura di Valeria Sorli

Italiani in sella alla ricerca di libertà, indipendenza,normalità

Farina e biciclette non hanno mai avuto nulla in comune. Fino a qualche mese fa, quando sono diventati il simbolo della pandemia globale, nati dal desiderio di riscoprire l’autenticità e la bellezza delle piccole cose, come il profumo del pane che avvolge la propria casa o il senso di libertà di una pedalata all’aria aperta.

Sembra proprio che tutto il mondo stia riscoprendo le due ruote: il mercato negli Usa è raddoppiato a marzo, gli ordini per le pieghevoli da pendolari sono quintuplicati ad aprile, Google ha registrato un aumento del 145% delle ricerche per “Best e-bikes”, e in Italia le vendite segnano un +60% rispetto al maggio dello scorso anno (ANCMA).

 

Maggior sicurezza rispetto ai mezzi pubblici, scelta sostenibile o voglia di libertà. Cosa rappresenta la bicicletta per gli italiani al giorno d’oggi?

Lo rivela un sondaggio di Wilier Triestina, produttrice di biciclette sportive di alto livello e portavoce del Rebirth Movement, la filosofia di pensiero che esorta a cogliere questa opportunità di ricominciare nel modo giusto, con passione, ostinazione e più rispetto per noi stessi e l’ambiente in cui viviamo.

 

Sicuramente per molti è un mezzo di trasporto smart e funzionale, che risolve problemi di parcheggio, consente di evitare il traffico e, soprattutto, permette di mantenere il distanzamento sociale (39%). La bici è anche uno strumento sportivo per allenarsi  (22%): non dimentichiamo che il ciclismo è uno degli sport più amati dagli Italiani, con oltre 2 milioni di ciclisti praticanti (dati ISTAT). C’è poi chi (20%) lo ritiene solamente un diversivo per una passeggiata nel weekend, mentre altri (19%) ammettono di non averne ancora sfruttato il valore aggiunto negli spostamenti quotidiani.