Gente come noi… che piace! Siamo felicissimi di incontrare nuovamente Ivana Spagna, nostra amica e lettrice. Proprio un anno fa ci aveva mandato un video saluto,poco prima di partire per un fitto tour in Francia, purtroppo fermato poco le prime tappe dal lockdown. Il 2019 si era chiuso alla grande con la presentazione di 1954, il nuovo album di inediti, un progetto che avrebbe dovuto proseguire con una nuova tournée in Italia anch’essa purtroppo annullata.
In questi mesi lontano dai riflettori per la prima volta nella sua vita Spagna ha trovato tempo per dedicare a se stessa, alla casa e ovviamente alla musica. La raggiungiamo telefonicamente a Blevio (Co), dove vive da diverso tempo circondata dai suoi gatti e dalla sua poliderica arte.
Ivana per la prima volta nella tua vita sei stata lontano da un palco: come hai vissuto questo anno?
E’ stato ed è ancora un momento duro e terribile per tutti, ma per chi fa il mio mestiere è tragico. Tutto il comparto dell’intrattenimento è fermo da un anno. Ho iniziato a cantare che avevo 9 anni e praticamente è la prima volta nella vita che mi trovo lontano dal pubblico: negli ultimi anni sono stata sempre un tounée… Mi manca tutto: la musica dal vivo è sempre stata la mia vita. Sono nata artisticamente in discoteca, quindi facendo ballare la gente: è davvero surreale vivere in un mondo completamente cambiato. Mi manca il calore umano. Tuttavia, in questi mesi mi sono reinventata: ho composto nuove canzoni al pianoforte e in digitale, ho scritto, ho dipinto e mi sono dedicata anche alla ristrutturazione di un appartamento. Non sono capace di stare ferma!
Lontana dal pubblico ma più che mai attiva!
Assolutamente si! Con mio fratello Theo da remoto ho studiato come comporre con il computer. Ho sempre scritto le mie canzoni partendo dal pianoforte, quindi per me è stato scoprire un nuovo mondo anche se non è facilissimo trovare l’ispirazione in questo periodo. Poi mi sono trovata coinvolta nella ristrutturazione di un appartamento, un progetto che mi ha dato tantissime soddisfazioni. Ho seguito i lavori, ho studiato l’architettura d’interni e sono scesa direttamente in cantiere! Il mio orgoglio di questo appartamento situato in un’antica villa d’epoca è il bagno, dove mi sono inventata addirittura un modo per ricreare un effetto marmo nella doccia.
Ti piace la dimensione casa?
Si, per me la casa è veramente importante: la mia è in continua evoluzione. Mi piace creare, restaurare mobili che trovo ai vari mercatini, modificare ambienti dove mi sento a mio agio, aggiornare i materiali, studiare gli interni. La casa deve trasmettere calore e sicurezza: inoltre, è il luogo dove compongo, quindi deve essere una fonte di ispirazione importante.
Ti abbiamo lasciata con la presentazione di 1954: riprenderai la promozione di questo bellissimo album?
Certo, appena sarà possibile. 1954 rappresenta me stessa al 100%. E’un album dove mi racconto in modo molto intimo, affidandomi anche alla sensibilità di autori straordinari che hanno scritto per me. Inoltre, è un album sperimentale al tempo stesso dove ho inserito alcuni pezzi rap e raggaetton. E’ nato con l’intento di associare una tournée: credo che questi pezzi siano particolarmente adatti ad un live.
Oltre a Ivana architetto, so che sei una bravissima pittrice!
Lo spero! Si, è stata da sempre una grande passione. Uso colori ad olio e mi piace dipingere i ritratti: lo sguardo è la parte che mi piace di più, esprime l’anima e coinvolge quel feeling tra me e la persona che ho scelto di ritrarre. Amo dipingere volti famosi e spesso sono riuscita a consegnarne alcuni direttamente alle celebrities raffigurate come accaduto per George Clooney! Quando l’ho incontrato e mi ha riconosciuta, dicendomi “Sei la cantante!” e io prontamente ho risposto“ No, la pittrice!”.
Nel 2000 un tuo raffinato album Domani raccontava di un tuo modo di prendere il giorno seguente senza colpevolizzarti degli errori e senza pensare troppo al futuro: ti trovi d’accordo?
Certo, ho imparato a vivere il presente senza programmare troppo il domani. E aggiungo una frase del grande Vittorio Gassman: “Chi non ha fatto errori non ha cercato niente”.
Oltre alla musica ti rivedremo anche come autrice?
Ho iniziato a scrivere 3 libri. Non sarà un sequel di Sarà capitato anche a te, ma un libro diverso. Poi ne ho iniziato anche altri due ancora top secret. Posso solo rivelre che ho anche un progetto per l’infanzia.
Torniamo a parlare di casa: quale posto hai amto di più?
Ho vissuto a Reggio Emilia, Milano, Los Angeles e dal 2002 a Blevio. Ho scelto questo posto perché mi lega l’acqua, elemeto fondamentale per me. Sono nata e cresciuta a Valeggio sul Mincio dove ho ancora la casa dei miei genitori; sono molto legata a questo luogo ma non riuscirei a viverci… Ci sono troppi ricordi legati alla mia infanzia, un momento magico della mia vita. Blevio per certi aspetti mi ricorda Borghetto. Dopo tanti trasclohi non mi sono più mossa da qui. Tra i vari traslochi ho perso oggetti e mobili che amavo tantisimoper me la casa è veramente importante: la mia è in continua evoluzione. Mi piace creare, restaurare mobili che trovo ai vari mercatini, modificare ambienti dove mi sento a mio agio, aggiornare i materiali, studiare gli interni. La casa deve trasmettere calore e sicurezza: inoltre, è il luogo dove compongo, quindi deve essere una fonte di ispirazione importante.
Dove vivi oggi?
A Blevio (Co). Mi trovo bene qui: l’acqua del lago mi riporta ai luoghi della mia infanzia a Borghetto di Valeggio sul Mincio (Vr). Dopo tanti anni vissuti a Reggio Emilia, Milano, Los Angeles, Milano ho trovato qui la mia dimensione ideale. Amo vivere la casa e sono un’inguaribile romantica! La casa resta il mio luogo di ispirazione, di emozione e di composizione artistica.