martedì, Gennaio 28Settimanale a cura di Valeria Sorli

Laura Fiandra: Benessere in cucina

Sono molte le tecniche usate in cucina; c’è chi ama la buona tavola dimenticandosi della bilancia e senza nessuna regola dietetica, c’è chi invece ama tenersi in forma osservando regole alimentari alquanto diverse. Noi de La Gente Che Piace siamo sempre più affascinati da tutto quello che ci circonda e a tal proposito abbiamo incontrato Laura Fiandra, una bellissima signora nonché moglie del famoso attore Tullio Solenghi. Un percorso il suo, di stile e regole alimentari ben precise, con una lunga storia accompagnata da una vita salutare. Dopo una lunga chiacchierata, abbiamo deciso di conoscere meglio da vicino questo tipo di alimentazione, magari facendoci suggerire anche qualche ricetta. Naturalmente diamo libero arbitrio ad ognuno di fare la propria scelta alimentare, perché non sempre tutte le persone hanno gli stessi gusti e regole culinarie. In questo percorso Laura sarà affiancata da Marina Pucello, con la quale condivide la stessa passione.

Ma quale è il significato di vegana e crudista? Lo chiediamo alle nostre esperte.

Cercavamo uno strumento che ci rispecchiasse e che potesse dare il nostro contributo a una scelta così importante quindi siamo scese in campo come chef, chef per amore, come ci piace definirci. Creiamo laboratori di cucina vegetale a Roma, ma anche eventi, feste, compleanni, ecc., per trasmettere il messaggio che si può cucinare un cibo ottimo e anche colorato, vibrante e soprattutto facile e veloce, rispettando l’etica, l’ambiente e la salute. Tutti siamo di fretta, il lavoro, i bambini, la casa e quindi, aiutiamo le persone al cambiamento, con ricette che risolvano proprio il quotidiano delle persone.

Siamo diventate vegane più di 10 anni fa, perché è una scelta importantissima, a 360 gradi. E’ una scelta che parla di sacralità della vita di ogni creatura, parla di riappropriarci della nostra salute, parla di rispetto verso il pianeta. I vegani non mangiano carne e pesce, ma neanche i derivati animali, uova, latte, formaggio, perché mangiando questo cibo, compiamo un gesto che ha delle conseguenze.

Questo gesto vuol dire:

1- Aumentare il rischio di ammalarsi, di malattie vascolari, di osteoporosi, di diabete, di cancro, perché parliamo di un cibo ricco di grassi saturi, colesterolo (che nel cibo vegetale non c’è), proteine animali acide… un cibo che oltretutto non ci appartiene, perché la nostra fisiologia è da raccoglitori, frugivori, fruttariani.

2- Essere complici della morte di tante creature innocenti: sono 170 miliardi gli animali che facciamo nascere nel mondo, ogni anno, per scopi

alimentari e che facciamo vivere negli allevamenti intensivi, veri e propri lager, dove, imbottiti di farmaci, e incatenati, ammassati, non conoscono né il cielo, né il sole, né il prato, ma solo cemento e luci al neon.

3- Concorrere all’inquinamento del pianeta. Gli allevamenti intensivi, infatti, sono la prima causa di inquinamento, per emissione di gas serra, più di tutte le auto e gli aerei del mondo.

4- Depredare le risorse alimentari dei paesi più poveri del pianeta. Se tutti fossimo vegetariani si potrebbe sfamare una popolazione mondiale pari a 7 volte quella attuale. Avremmo risolto la fame nel mondo. Ma purtroppo per grossi interessi economici, a nessuno interessa risolvere questo dramma, né tanti altri. Tutti questi argomenti, etica, salute, ambiente li trovate più dettagliati nel nostro ultimo libro, “Le Ricette dell’Energia”, 140 proposte vegane crude e cotte per vivere con più vitalità, (Ananda Edizioni).

È un libro molto bello, con una grafica molto raffinata, con tante foto a colori, una per ogni ricetta.

​​Come mai questo titolo?

Perché il cibo crudo, frutta e verdura cruda, ma anche semi, noci, germogli, tuberi, alghe, è un cibo ricco di micronutrienti, che la cottura invece distrugge e cioè vitamine, sali minerali, fitonutrienti e soprattutto enzimi. Un cibo ricco di enzimi, vuol dire un cibo a costo digestivo zero, cioè un cibo che si auto digerisce da solo e che quindi non va a stressare con la digestione il sistema immunitario. E il primo beneficio che hai è proprio l’energia, una energia a palla, al contrario dell’abbiocco e della pesantezza post prandiale che si ha quando si mangia cibo cotto o di origine animale. Molti pensano che la scelta vegana sia estrema, integralista, ma non è così!

Di solito, quando inizi un cammino etico, prima diventi vegetariano, non mangi carne e pesce, poi continui a leggere, a studiare, a informarti, sei sempre in evoluzione e scopri che anche i derivati animali, uova, latte e formaggi portano morte agli animali.

E allora cosa fai? Non puoi far finta di niente, sei nella strada della consapevolezza e così, per coerenza, non c’è niente di talebano, di estremo, di integralista, solo per coerenza, diventi vegano, cioè porti a termine quel cammino etico che hai iniziato da vegetariano. Il problema è che gli animali, al giorno d’oggi, sono dei prodotti che devono rendere, se no vanno al macello.

E nel nostro sistema produttivo i maschi ovviamente, per la produzione, non servono… sono i primi che vanno a morte!

Perché non mangiate le uova?

Perché condanneremmo a morte milioni e milioni di pulcini maschi, nati da galline ovaiole… non servono, vengono triturati vivi, subito, alla nascita!!!

Non utilizzate nemmeno latte e formaggi…

Perché condanneremmo a morte il vitellino, la cui nascita serve solo per far venire il latte alla mamma. La mamma è un mammifero come noi e per avere il latte deve partorire. Ma quel vitellino non vedrà una goccia di quel latte, che la natura ha fatto per lui, perché quel latte glielo rubiamo noi. Sarà strappato alla madre, con un dolore immenso di entrambi, perché loro si amano come noi amiamo il nostro bimbo, sarà incatenato in piedi, in scatole di acciaio, sarà malnutrito perché diventi anemico, perché la carne di vitello, la vogliamo “bella bianca “e a 5 mesi il vitellino andrà al macello.

Ma parliamo del latte…

La natura non ha fatto il latte, ha fatto il latte della mamma per il suo bambino, il latte di mucca per il vitellino, il latte di gatta per il gattino e così via, cioè ogni latte è giusto per la sua specie, per fare crescere al meglio quel bambino a 2 o 4 zampe. Il nostro bambino nasce di circa 3 kg e se analizziamo il latte della mamma è basso-proteico, cioè ha meno proteine di un succo di frutta.

Il vitellino nasce di circa 30 kg e, dopo circa 9 mesi arriverà a 300 kg, col latte della sua mamma, molto proteico, molto grasso. Possiamo capire subito che il fabbisogno proteico del bambino e del vitellino è molto diverso. Ma noi vogliamo quel latte. Noi siamo gli unici mammiferi che prendiamo il latte dopo lo svezzamento e in più il latte di un’altra specie, troppo grasso, troppo proteico, che ci fa ammalare e condanna a morte il vitellino.

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