Le intolleranze alimentari possono essere primarie e secondarie
Sono primarie perché sono le prime a manifestarsi dalla nascita.
Il latte essendo il primo alimento che si introduce, l’intolleranza primaria può essere alla caseina (proteina del latte). Altra primaria può essere il glutine.
Che il latte vaccino faccia male, è noto da secoli, specie da quando esiste la pastorizzazione dove gli intolleranti sono aumentati drasticamente.
Nutrirsi di latte dopo lo svezzamento non giova, nutrirsi solo di latte della propria specie è utile!
Una mamma che ha assunto per anni latticini e in gravidanza e allattamento continua, trasmetterà intolleranza alla caseina al proprio figlio. Il neonato presenterà da subito, crosta lattea, coliche gassose e reflusso gastrico.
Si può sospettare l’intolleranza alla caseina nei bambini che sono soggetti a frequenti bronchiti, otiti, allergie a pollini, acari ecc…
Si interviene con cure a base di cortisone, antibiotici, ma questo vuol dire curare il sintomo ma non la causa.
Ma se il latte fa così male, perché ci viene detto il contrario, ossia che fa bene? Per una credenza sbagliata sul calcio, di cui se ne riparleremo, infatti, il popolo italiano è quello più malato perchè la cucina mediterranea è ricca di latte.
Si provi a pensare che in Cina e Giappone, il consumo di latte non esiste proprio perché questo popolo è consapevole di quanto faccia male.
L’intolleranza alle proteine del latte è la più diffusa e curarla vuol dire seguire una dieta ferrea eliminando ogni traccia e derivati.
Ma cosa si mangia allora? Sono tante le alternative, ma ne riparlerò!
A cura di Lidia Argentieri
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