La sua simpatia è contagiosa: bella, sensuale ma soprattutto vera! Una donna di quelle che sicuramente non te le manda a dire, sempre pronta alla battuta e a sprigionare quella giusta dose di buon umore che da sempre l’accompagna: Lucia Bramieri. Concorrente del GF 15 e ospite indiscussa del salotto di Barbara D’Urso. Un carattere estroverso e con quel tocco di signorilità che fanno di Lucia una delle donne più corteggiate dei salotti milanesi. Il suo matrimonio con Cesare Bramieri, un Telegatto tenuto a denti stretti ma alla fine, lei rimane sempre l’indiscussa protagonista della sua vita.
Sono trascorsi 22 anni da quando il grande Gino Bramieri ci ha lasciati, che ricordi conservi nel tuo cuore?
I ricordi sono tantissimi dal primo giorno in cui l’ho incontrato è stata una grande emozione perché lo conoscevo come artista, e mai mi sarei immaginata di incontrarlo un giorno come futuro suocero. Quel giorno, nel camerino del teatro Manzoni ero molto imbarazzata però lui è stato come sempre un grandissimo signore, mi ha fatto un baciamano, mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha detto ben arrivata. In un momento si è sciolto tutto il ghiaccio, mi ha accolta subito con molta simpatia.
Il tuo matrimonio con Cesare Bramieri, una bellissima storia d’amore che ti ha lasciato dopo una sofferta malattia e al quale hai dedicato un libro “Miracolo a Milano”, raccontaci…
Questo libro nasce da un quaderno che Cesare aveva scritto, che raccontava questa sua malattia e di tutti i suoi momenti difficili in cui non ce la faceva più, ma soprattutto una grande testimonianza di grandissima fede, perché Cesare era un uomo con una fede immensa, aveva una spiritualità molto alta. Si chiudeva spesso in camera sua a recitare le preghiere e nei momenti in cui pensava di non farcela più, nella fede ha trovato la forza di superare tutte le sue battaglie fino alla fine, tant’è vero che il suo ultimo desiderio sarebbe stato quello di andare a Lourdes. Purtroppo la salute non glielo ha permesso e quindi l’anno successivo alla sua scomparsa, ci sono andata io per lui, dedicandogli questo viaggio. In qualche modo ho cercato di realizzare quello che sarebbe stato il suo sogno. Quindi il messaggio di questo libro è quello di avere sempre voglia di lottare, non mollare, anche quando pensiamo che non ci sono più soluzioni. Il male estremo è la malattia, a volte ci lasciamo andare anche per la perdita di un amore, o per un figlio che ti ha fatto tribolare, invece bisogna sempre cercare quella luce in fondo al tunnel, perché la luce c’è e la vita è un dono meraviglioso e bisogna sempre viverla al massimo.
Sei entrata nella casa più chiacchierata d’ Italia, il GF15, com’è stata questa esperienza, la rifaresti?
La rifarei sicuramente perché è stata un’esperienza unica, al di là di quelle che possono essere state le polemiche, o di quello che erano i concorrenti, con alcuni si è creato un feeling maggiore e con altri meno, però l’idea di essere fuori dal mondo senza contatti con l’esterno, senza il nostro benedetto cellulare, senza la televisione, un giornale, un libro, in mezzo a 14 o 15 sconosciuti, insomma è un’esperienza che non ti può capitare solitamente nella vita perché se vai in vacanza sei tu a decidere con chi andare non con persone a caso. Inoltre ci sono i social che ci condizionano la vita, invece noi eravamo soli e dovevamo trovare in noi stessi la forza e il conforto; queste amicizie che nascono nei reality, più delle volte sono delle amicizie un po’ condizionate per il bisogno di affetto, un abbraccio e una parola di conforto, e poi non è detto che si possano mantenere alla fine del gioco, perché ci dobbiamo ricordare che è comunque un gioco.
Hai due genitori splendidi che ti sostengono, qual è stata la loro reazione nel saperti per tanto tempo lontano da loro?
L’ho detto quasi all’ultimo perché non volevo creare troppe ansie, anche perché ho calcolato che loro, in quel momento stavano bene compatibilmente alla loro età e non c’erano situazioni di pericolo esigenti, ovviamente a quell’età tutto può cambiare nell’arco di un’ora. Avevo calcolato che comunque da Roma a Milano, se ci fosse stata un’emergenza, con 3 ore di treno ero da loro, poi avevo una signora bravissima che si occupava di loro, quindi sono partita serena. Mia madre mi guardava 24 ore al giorno, controllava se mangiavo, insomma era informatissima perché lei trascorreva la giornata così.
Sei una donna in carriera, ultimamente ti sei messa in gioco con una nuova esperienza nel mondo della bellezza con l’apertura di un salone air fashion, quanto conta per te la bellezza?
La bellezza secondo me è un valore che può aiutare perché è il primo impatto che hai con una persona, ovviamente non sto parlando di me, ma in generale, sicuramente si vede se una persona è gradevole e sicuramente richiama di più l’attenzione rispetto ad una persona meno attraente, però non è tutto se poi dietro a questa bellezza c’è il nulla; magari una persona ”meno bella” non fa tanta fatica a farsi conoscere, però quello che rende bello una persona è l’insieme delle cose. La parte esteriore e l’aspetto fisico, ma soprattutto quello che è la sua energia, la sua anima e il modo di porsi perché se una è bella ma è oca, dopo 10 minuti di cosa te ne fai di quella bellezza lì? Per una donna più che la bellezza è importante il fascino che non si può comprare, è quell’alone che ti circonda e che le persone percepiscono. Ci vuole molta umiltà, basta con queste persone che se la tirano. Io magari ho un po’ più di visibilità rispetto ad un’altra ma non è questo che fa la differenza tra me e gli altri. Nel mio salone dove lavoro insieme alla mia socia Daniela Veronesi, che tra l’altro è una persona dolcissima e una grande professionista, siamo a stretto contatto con le donne e accogliamo da loro tante confidenze e spesso da un nuovo taglio di capelli o da un nuovo colore, iniziano dei cambiamenti piccoli che possono portare e dare il coraggio per arrivare a dei cambiamenti di vita più importanti. Quando una donna esce dal nostro salone e si sente più bella, coccolata e a volte anche più forte, io ne sono davvero felice perché nel nostro piccolo l’accompagniamo in cambiamenti importanti e questo mi dà molte soddisfazioni.
Cinema, tv e tanto altro. Ti è stato conferito l’Oscar della moda, sicuramente un’esperienza indimenticabile. Che genere di look preferisce Lucia Bramieri?
Il mio look è abbastanza vario, quando vado a lavorare metto scarpe basse, jeans, un maglioncino, cappellino in testa, insomma molto semplice, poi è chiaro che se c’è l’occasione elegante mi piace indossare abiti più fascinosi, però io sono una donna che non ha un look fisso, amo anche cambiare perché non puoi vestirti con i tailleur alla mattina alle 8 se devi andare a lavorare, ti devi adeguare per l’occasione. A un certo punto della vita, bisogna capire cosa bisogna coprire e cosa si può scoprire, io alla mia età ho capito che è meglio coprire che scoprire e questo sarebbe un consiglio molto utile per tante donne, ma non voglio fare della polemiche.
Chi è per te la gente che piace?
Quella che ha un sorriso, che ha voglia di comunicare e che è disponibile anche per una parola. A volte anche al bar basta un sorriso, un buongiorno e a me piace quel tipo di gente. Non amo quelli che se la tirano e che vogliono avere quegli atteggiamenti altezzosi, adoro le persone normali, alla mano, come del resto sono io. A volte vengo mal giudicata perché l’apparenza mi crea un’immagine molto diversa dalla realtà, però se uno ha voglia di conoscermi 5 minuti in più, scopre che sono una persona semplice e normale, infatti, rido e scherzo con tutti.
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