Se la donna ruba parte dello spazio del guardaroba al proprio uomo, oggi è l’uomo a ricavarsi una cabina armadio tutta sua, perché la vanità non ha sesso, e soprattutto perché, penso io, un uomo senza vanità è un uomo senza qualità. Da secoli il guardaroba maschile ha spesso competuto, se non primeggiato su quello femminile; basti pensare all’epoca di re Luigi XIV…Il Re Sole, epoca nella quale l’uomo era così ricercato, così attento ai dettagli. Addirittura la cosmesi maschile gareggiava con quella femminile, per non parlare di gambe a vista con calze oggi impensabili, rette da giarrettiere, sovrapposte a bizzarri pantaloni a sbuffo, gilet in damasco, camicie con gorgiere e trine, e giacche che definire “elaborate” è solo un eufemismo: talvolta fiocchi, risvolti, bottoni, tessuti, e lavorazioni particolari rendevano quella giacca stretta in vita, e lunga sotto il cavallo, quasi un soprabito corto, un vero e proprio capolavoro di sartoria.
Ma a seguire non sono mancati personaggi eccentrici che hanno fatto della moda maschile un baluardo, basti pensare a Casanova, il seduttore per eccellenza, e via via, senza nominarli tutti, arriviamo agli albori del ‘900 dove il dandysmo diventa addirittura un movimento che coinvolge non solo personaggi politici ma anche artisti, pittori, musicisti, ognuno alla ricerca della propria immagine, per lasciare ai posteri una iconografia ben disegnata, e diventare paladini della moda uomo. Una particolare ed attenta analisi la meriterebbero le divise militari, ogni truppa la sua immagine, ogni leader con il suo capo iconografico, fosse un cappello, una giacca, una marsina, uno stivale o un pantalone. Ma questo argomento ci porterebbe ad una escursione molto ampia, pertanto stiamo nel nostro argomento, ovvero la vanità maschile, del passato, come abbiamo accennato e quella del futuro. E non si parla solo di capi da indossare, ma di tutta una serie di accessori così importanti per la riuscita del look, diventati ognuno una icona fondamentale, al punto che alcune aziende vivono esclusivamente di questo mondo. Orologi? Certo, ma occhiali, cravatte, gemelli, scarpe, calze, biancheria intima, camiceria, borse, borselli, bagagli, bijoux da polso, da attaccare al passante del pantalone, cinture sempre più elaborate, maglieria, spesso protagonista assoluta, tanto da sostituire addirittura cappotti, giacche e giacconi.
Ai giorni nostri gli stili sono infiniti, ed ogni designer configura il suo uomo alla sua creatività, clientela, tendenza e richieste. C’è l’uomo sartoriale, l’uomo cerimonia, l’uomo classico, il formale, il modaiolo, lo sportivo, il casual, il jeansarolo, l’uomo che si veste in pelle, il borchiato, l’uomo marinaro, l’ecologico, il sostenitore del sempreverde cachemire, il rock, l’uomo coloratissimo, il tutto black, lo striminzito con giacche e pantaloni talmente attillati che sembrano rubati al fratello minore, l’uomo comodo con ampiezze di pantaloni e giacche da renderlo svolazzante al suo passaggio. E ancora l’uomo che tutt’oggi porta giarrettiera e chi invece ha abolito la calza completamente; chi indossa cappelli come proprio stile di vita, altri che puntano sull’effetto volto con barbe hipster: quindi una fauna che crea varietà di tipologie da far invidia alle più ricche foreste dei re animali.
Ma il nostro uomo-animale si traveste, usa il l’abito come costume di scena per imporre la propria immagine in qualunque settore, attingendo da una ricchissima proposta che ogni fiera del settore propone. Basti pensare al successo di Pitti Uomo e della settimana della moda maschile a Milano e sapere che per accedere o ambire ad ottenere uno spazio, spesso si fanno lunghe file di attesa. Il business della moda maschile è in crescita, e sebbene anche questo sia contaminato dai marchi che propongono capi a basso prezzo, l’uomo è più ricercato nelle sue scelte e il compartimento moda maschile non strizza facilmente l’occhio ai capi economici, a dispetto della donna che, al contrario, abusa del basso prezzo, mischiandolo talvolta al lusso. E’ assodato che l’uomo ha una maggiore volontà di apparire elegante, o comunque con una personalità molto più definita della donna, molto più ricercato e più attento alla qualità del prodotto, alla confezione di moda, ma con criteri spesso sartoriali, e non cede facilmente ad abbagli rischiando di compromettere la propria immagine. Non parliamo poi del settore cosmetico, del Beauty, della cura del proprio corpo, aumentato in misura stratosferica rispetto a qualche anno fa dove era quasi un tabù frequentare i centri di bellezza, palestra a parte.
Ben venga questo incremento, poiché alla cura del corpo corrisponde una maggiore presa di coscienza della sensibilità, che paradossalmente può notevolmente influire sulla psiche maschile, e portare fuori dall’uomo quell’aspetto machista (ideologia obsoleta), ma rivelare un uomo contemporaneo, forse un marito migliore, un padre più attento, e un datore di lavoro o collaboratore civilmente evoluto.
Anche ALV-Andare Lontano Viaggiando by Alviero Martini non poteva non presidiare un’area così importante come quella del settore uomo ed è arrivata finalmente nei migliori negozi in Italia, la nuova linea, ispirata come per tutte le mie classi merceologiche, dal viaggio. Viaggi urbani, nazionali o internazionali, viaggi di lavoro, affari o divertimento, viaggi che ritemprano l’anima, all’insegna di tessuti comodi, spesso stretch, di colori trasversali, ovvero con una continuità di vita, portabile non solo questa stagione, ma evergreen, con un occhio verso le tendenze moda, ma anche ai tessuti classici, per i quali non necessariamente serve sbarazzarsene dopo una stagione. La proposta è ampia e variegata: prevede completi “smontabili”, ovvero giacca abbinabile ad altri pantaloni, così come il pantalone si coniuga con il giubbotto in pelle, i caban, cappottini leggeri ma con aspetto invernale, maglieria, camiceria, completi formali, altri casual, tutto all’insegna delle necessità dell’uomo globetrotter che si sposta con rapidità con i mezzi pubblici, la propria auto, il treno ad alta velocità o un aereo che sia lowcost o di linea, perché l’uomo ALV non ha pregiudizi, preconcetti, non discrimina, e soprattutto vive di vanità, di orgoglio, ma sa adattarsi ad ogni situazione, sicuro anche delle sue scelte stilistiche.
Ovviamente è già circondato da tutti gli accessori necessari: infatti sono abbinati una vasta gamma di borse da viaggio o lavoro, una ampia scelta di orologi da polso, calze alla moda e coordinate, scarpe e occhiali, immancabile accessorio, sia da sole che da vista.
Un uomo, quello di ALV-Andare Lontano viaggiando, che vive nel presente, contemporaneo, ama la propria immagine pur non essendone schiavo, un uomo capace delle sue scelte, e pronto a misurarsi con il mondo femminile – da single o sposato – con grande senso di partecipazione emotiva. Un uomo cosciente delle proprie scelte, un uomo che ama la famiglia, che cura gli affetti, che nutre l’amicizia, e che è dotto su tutti gli argomenti della vita contemporanea, dalla finanza all’arte, dal cinema alla musica, dalla letteratura all’automobilismo, dallo sport come salutismo e meno come tifoseria, dalla palestra al museo.
Insomma un uomo attento, rispettoso, garbato, in poche parole, elegante e chic. Un uomo che ogni donna vorrebbe incontrare, amare e condividere una vita attiva, nel segno del possibilismo, dell’apertura mentale, che conosce appieno la legge dell’attrazione, non quella fatale, ma quella spirituale.
Ecco l’uomo ALV-Andare Lontano Viaggiando by Alviero Martini.