Si chiama Maggio il nuovo album di Antonio Maggio: il suo nome è entrato nella stori della musica italiano in quanto componente degli Aram Quartet, il gruppo che vinse la prima edizione di X Factor nel 2008. Nel 2013 lo troviamo sul podio del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte con la divertentissima “Mi servirebbe sapere”, canzone-tormentone di quell’anno, mentre nel 2020 è nuovamente al Festival con “La faccia e il cuore” brano presentato fuori gara a Sanremo 2020 con Gessica Notaro.
Maggio è un album che nasce dal cantautorato più puro, un No-Concept album composto da sei quadri differenti tra loro, ma intrisi dello stesso profumo. Antonio, oggi uomo maturo, riflette sul presente portando in musica pura introspezione esistenziale, come hanno dimostrato i singoli “Stati d’Animo” e “d’Accordo” . Biglietto da visita del nuovo lavoro è invece “Una formalità”, pezzo intimo e raffinato, specchio di una evoluzione personale di Antonio. Atmosfere introspettive e musica sapientemente costruita, lontana dal mainstream, esplorando atmosfere che ricordano i capolavori di Battiato, emblema di una evoluzione artistica che darà alla luce presto nuove esperienze.
“E’ un album realizzato dopo una lunga gestazione e tanta meditazione- ci racconta Antonio- un viaggio dentro la mia vita attraverso 6 tracce che aprono un nuovo capitolo artistico, manifesto di una nuova fase creativa che sa meno di ironia e vive il bello del mettersi a nudo in musica”.
Notevole l’attenzione degli arrangiamenti con la presenza di un’orchestra sinfonica di 24 elementi; molto bello il pezzo dedicato alla città di Maggio, Lecce dove è iniziato il percorso artistico di Antonio. Sarebbe bello portare questa svolta artistica sul palco dell’Ariston, tema sul quale lui stesso commenta: «Parteciperei con un pezzo forte e coerente con quello che sarei io in quel momento, sicuramente diverso da “Mi piacerebbe sapere”. Oggi mi sento più vicino ad uno stile analogo a Maggio».
bossa nova music
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