venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Meno male che c’è il mare!

Estate sempre più vicina e voglia di mare sempre più impellente: per voi allora abbiamo scovato una vera e propria chicca cinematografica, un cult per gli amanti della vera commedia all’italiana. Titolo di questo film “Meno male che c’è il mare”, prodotto e scritto dal giornalista Carlo Stragapede insieme alla moglie Amalia Perrone.  Stragapede, giornalista professionista e autore cinematografico e televisivo, ha 56 anni e da 29 anni lavora come redattore della Gazzetta del Mezzogiorno. Ha al suo attivo nove film, oltre ad essere un grande appassionato di musica.Che cosa poteva nascere da talento di un giornalista così creativo e ironico? Un piccolo capolavoro, un film che nella sua semplicità rimanda alla tradizionale della commedia italiana in modo assolutamente genuino e verace.

In uno stabilimento balneare pugliese si dipanano le vicende incrociate di due coppie. Una, di mezza età, formata da Alfredo e Melina, è alle prese con la routine e con un raffreddamento della passione. L’altra coppia, formata dalla laureanda Elena e dal suo tutor Giandomenico, è alla fase embrionale, dei primi approcci. L’incontro del quartetto in spiaggia mette in moto una serie di divertenti siparietti cui fanno da contorno altri esilaranti personaggi di contorno con le loro storie.

Carlo, come nasce questo film?

Premetto che si tratta di una produzione senza scopo di lucro, voluta da me e da mia moglie. Il film nasce dalla vita vissuta in Puglia, dal mio spirito di osservazione, dagli incontri che ho fatto nella mia vita sia da turista sia da giornalista. Ho scritto e conosciuto tantissime storie vere, alle volte talmente assurde e divertenti che non potevo tenerle solo per me: avevo voglia di condividerle con gli altri, con la volontà di fare divertire la gente. Quale soluzione migliore di un film?

Un omaggio alla commedia italiana, quindi?

Si, alla vera e ruspante commedia all’italiana, tanto più che l’ambientazione è balneare, un rimando proprio al primo film di questo filone con il grandissimo Alberto Sordi, “Domenica d’agosto”, nel primissimo Dopoguerra.

Come mai hai scelto lo stabilimento balneare?

Innanzitutto perché la Puglia offre dei contesti balneari meravigliosi che meritano di essere conosciuti, poi perché uno stabilimento balneare è un microcosmo spesso paradossale e interessante dal punto di vista antropologico. Infine, questo contesto è legato al relax, alla vacanza, al divertimento, quindi è perfetto per una commedia esilarante!

Ci racconti qualcosa dei protagonisti?

Sono tutti attori di teatro, quindi hanno interpretato in modo davvero magistrale il proprio ruolo comico e tragicomico! Chiunque potrà rispecchiarsi nel loro personaggio!

Ti sei cimentato anche nelle musiche, vero?

Si, è stata una bellissima occasione per scrivere la colonna sonora e quindi la mia passione per la musica.

Hai in mente un nuovo film?

Si, il titolo è “Vado a Tenerife” e racconta le peripezie di due sessantenni che scappano dalle proprie mogli. Anche questo sempre legato al tema balneare.

Dove è possibile vedere il film?

Il film è stato autodistribuito nelle sale con grande successo, tenuto conto delle notevoli difficoltà di una piccola produzione. Per chi volesse invece rivederlo oggi il DVD è disponibile scrivendomi direttamente alla mia mail stragapede@gazzettamezzogiorno.it