La sua voce graffiante associata a quella bravura e simpatia che fanno di lui uno dei più applauditi cantautori degli anni 70 e di adesso. “La sua Rosa Blù” in quella “Notte dei pensieri”, hanno fatto di Michele Zarrillo una vera icona della musica italiana. I suoi successi sono davvero tanti e con la sua forte vena compositiva ha firmato brani per importanti nomi come Renato Zero e Ornella Vanoni, da quel momento in poi, Zarrillo ha continuato a portare avanti la sua carriera costellata di collaborazioni producendo dieci album in studio, due live e quattro raccolte, partecipando ben dodici volte al Festival di Sanremo, una delle quali lo vide vincitore tra le Nuove Proposte nell’edizione del 1987, con il brano “La notte dei pensieri”. Noi della Gente Che Piace non abbiamo resistito ad incontrarlo per farci raccontare i suoi successi passati e presenti.
Michele Zarrillo nasce a Roma il 13 giugno 1957 è uno tra i cantautori italiani più amati non solo in Italia ma in tutta Europa! Grande artista, voce meravigliosa ma soprattutto una bellissima persona !
Michele come sei entrato a far parte nel mondo della musica?
Tutto è cominciato tra i banchi di scuola in 5° elementare, avevo 10 anni praticamente mi facevo sbattere fuori dalla classe quasi tutti i giorni
Con le mani battevo sul banco creando dei ritmi e un giorno il mio professore parlando con mio padre, gli fece notare che avevo delle doti consigliandogli di farmi studiare musica; Fu cosi che mio padre mi compro la prima chitarra!
Da quel momento iniziai a studiare musica e a cantare con altri ragazzini, a 13 anni formammo un piccolo gruppo che si chiamava “I Piccoli Lords“
Dopo qualche anno nel 1972 entrai a far parte di un gruppo che suonava progressive rock che si chiamava “I Seminaris”.
Quindi non hai iniziato con la musica pop?
Iniziai a capire che il mio genere era il pop, quando seguii le tracce di mio fratello che studiava pianoforte e per caso iniziai a suonarlo e me ne innamorai!
Dopo che il gruppo si sciolse, iniziai come solista e pubblicai i miei primi singoli con il nome d’arte imposto dai produttori dell’epoca
Quale era il nome d’arte?
Invece che Michele , Andrea Zarrillo , fino al 1979 quando partecipai a Castrocaro e mi ripresi il mio vero nome, iniziando nel 1981 con una delle mie 12 partecipazioni al festival di Sanremo
A proposito di Sanremo hai guardato il Festival quest’anno ?
Si l’ho guardato e penso che amo sempre più la musica! Tifavo un pò per Ultimo perché è un ragazzo che ho seguito nel suo percorso , speravo vincesse lui, ho apprezzato tantissimo la canzone di Patty Pravo e Briga anche se quasi nessuno ne ha parlato ma io ho trovato il testo della canzone molto interessante.
Cosa ne pensi della musica trap ?
Sinceramente i testi non mi dispiacciono ,anche se non amo il genere, io sono per la musica classica perchè amo gli evergreen.
Delle canzoni che ha scritto, quale preferisci ?
Sinceramente non ne ho una preferita, quella che mi ha dato più soddisfazione è sicuramente “5 Giorni” , di cui Laura Pausini ha fatto la cover qualche anno fa, mentre quella a cui sono più legato e “Ragazza D’Argento” ,credo sia una canzone senza tempo!
Lo scorso giugno eri tra i giudici e coach di ORA O MAI PIU , raccontaci la tua esperienza?
E’ stata una bella esperienza passare del tempo con i miei colleghi ,alcuni dei quali non vedevo da molto. Fare da coach ai Jalisse per me è stata una doppia sfida perchè come ben sai, loro sono sempre stati molto discussi e criticati. Devo dire che la voce di lei è favolosa e a parer mio sono stati bravissimi! In generale c’era un’atmosfera serena, Amadeus è meraviglioso e quindi mi rimarrà sicuramente un bel ricordo!
Una curiosità: a chi hai dedicato una rosa blu?
E’ stata una mia avventura da giovanissimo, e da li è nata la canzone; ti confesso che ancora oggi quando faccio un concerto mi rendo conto che e una delle più amate! Pensa che tanti padri quando mi incontrano, ridendo mi dicono “per colpa della tua canzone mia figlia si e fatta il tatuaggio”
Hai terminato da poco un tour teatrale. Progetti per il futuro?
Farò un concerto in Belgio a fine marzo che e già sold-out, lentamente con calma sto ricominciando a scrivere per il mio pubblico ma non ho fretta, voglio godermi la mia famiglia: i mi ei figli, Valentina 36 anni , che da un’anno mi ha fatto diventare nonno, Luca di 9 anni che studia pianoforte, e Alice di 7 anni che studia danza e chitarra classica e ovviamente non mi faccio mancare le serate con gli amici!