venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Mille volte Bolle

Senso dell’arte e della misura, correttezza interpretativa, controllo e determinazione, sono alcune delle qualità di Roberto Bolle il noto ballerino italiano che anche quest’anno ha deliziato gli spettatori, per il primo gennaio con il programma “Danza con me” trasmesso su Rai uno, in prima serata. Ha ottenuto un ottimo successo e ha saputo sottolineare, con maestria, alcuni aspetti inconsueti del mondo delle scarpette con le punte, incentrato sul rigorismo, ma nello stesso tempo fonte di creatività ed espressività utilizzando tutto il corpo come un cesello o una corda di violino, a delineare tratti ed aspetti anche introspettivi dei personaggi.

Un Bolle maturo che ricerca nuovi modi per rendere il balletto classico più vicino all’artista “full”, all’essere a tutto tondo anche un moderno interprete corporeo delle spinte emozionali attraverso i gesti, l’espressione che accompagna l’intensità emozionale.

La ricerca è affinata e gustosa, mirata, come nel momento in cui la danza si è ripiegata all’unisono nel dialogo intimo fra uomo e macchina utilizzando un robot divenuto “tenero” o nel momento in cui, in un assolo, con le braccia aperte, Bolle ha unito virtualmente il ponte Morandi di Genova, con il genio di Niccolò Paganini, il violino esasperato con i virtuosismi di uno dei “capricci”, espressione ante litteram, da rockstar.

Si è trattato di un insieme di cammei a sottolineare la completezza dell’artista e del settore, con giovani promesse del teatro della Scala di Milano a muovere passi significativi. E’ stata offerta una passerella simpatica ad attori e personaggi dello spettacolo che si sono cimentati in performance di tutto rispetto, nonostante premesse interlocutorie quando si tratti di ballare o di sapersi prendere in giro.

Su tutto il valente, centellinato e sapiente uso della corporeità di Bolle, presente, coordinatore e demiurgo di una serata speciale, giusta per il primo dell’anno.

Lo share gli ha dato ragione anche per questa seconda edizione che, nella trama, ha ricalcato i ritmi e le uscite dello scorso anno, molto professionali e affatto semplici nella realizzazione.

Una sola pecca: l’innesto insistente e prolungato della pubblicità a spezzare il ritmo e a creare un poco di confusione anche alla fine quando dopo la parte di danza si è passati al “sogno di Bolle” e degli spettatori. Non tutti hanno compreso, nell’immediato, che ci sarebbe stata una coda: “Danza con me”.

Ma si sa, è avvenuto ciò che accade per il festival di Sanremo, con blocchi pubblicitari significativi e a rullo perché la serata era ricca di spunti, unica, irripetibile e dunque degna di una notevole attenzione come si sarebbe auspicato ed è avvenuto.

E prepariamoci alla kermesse canora …