L’Oman è una terra compressa nel modo islamico, per collocazione geografica, ma in realtà è molto diversa dagli altri Paesi del Golfo. Dubai e Kuwait esclusi, se negli altri Stati vige uno stile di vita a tratti incomprensibile a noi, che ci impone regole ferree, tra abbigliamento, e coprifuoco nell’ora della preghiera, in Oman il rispetto per la religione musulmana è sacra, ma il visitatore non è soggetto a rigide imposizioni, anzi, è il benvenuto nel paese più ospitale di tutta l’area medio orientale. Naturalmente va da sé, che come in ogni paese al mondo, dobbiamo rispettare chi ci ospita, e qui si rimane veramente sorpresi per il calore umano, per il senso dell’ospitalità e per la grande civiltà che si percepisce, un Paese di cui i media non parlano quasi mai, il sultanato silenzioso. Qui ci sono paesaggi meravigliosi, mare e deserto, spiagge e montagne. Alcuni definiscono l’Oman il “sultanato eremita”.
Un Paese di luci e ombre. Nel XVIII secolo era la maggior potenza del Golfo Persico, e la sua influenza commerciale (e militare) si estendeva persino alla costa pakistana e a quella dell’Africa orientale. Poi il declino, e con esso il protettorato britannico. Oggi la rinascita, senza troppi clamori. Perché il sultanato fa di tutto per mantenere un profilo basso. E barcamenarsi tra le potenze rivali della regione, in primis Iran e Arabia Saudita. Non a caso non fa nemmeno parte dell’Opec, l’organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, da sempre arena degli scontri tra Ryad e Teheran.
Stabilità, è il mantra di questo Paese da quasi 4 milioni di abitanti e con un Pil pro capite (a parità di potere d’acquisto) superiore a quello italiano. Che si trova in una posizione geopoliticamente scomoda: a ovest c’è l’Arabia Saudita, vicino ricco e potente da quasi 30 milioni di abitanti, e lo Yemen sempre instabile; a nordest, oltre il mare, si profilano minacciose le coste dell’Iran.
“L’Oman è l’amico di tutti e il nemico di nessuno”, si dice in Medio Oriente. Però alcuni sono più amici di altri: gli ex-dominatori britannici ma soprattutto gli americani, veri garanti della sicurezza del sultanato. Il Paese ha una lunga tradizione di tolleranza, che si riflette anche nell’approccio conciliante che mantiene nelle relazioni diplomatiche». Il Sultanato dell’Oman è ricco di fascino, di paesaggi incontaminati, di dune dorate che scivolano in mare, suk dai profumi inebrianti, siti storici dichiarati patrimonio dell’umanità, falesie a picco sull’oceano nella penisola di Musandam. Da sempre terra di viaggi e commerci, già citata da Marco Polo ne “Il Milione”, l’Oman non solo è sicuro ed ospitale, al tempo stesso legato alle proprie tradizioni ma aperto al futuro.
Il mio primo viaggio in Oman risale a una dozzina di anni fa, e quanto detto sopra è veramente la sensazione che provai andando a visitare un commerciante che aveva aperto un punto vendita con il mio nome, un franchising, e la famiglia mi accolse con tanto calore, che con la disinvoltura che si ha solo con gli amici, il figlio mi chiese di accompagnarlo a fare una manutenzione in una casa nelle montagne rocciose, tra i molteplici fortini militari, costruzioni in pietra, camuffate nella sabbia e molto interessanti. Arrivammo in quella casa, un bellissimo resort, mi consigliò una pennichella sul divano, davanti ad una finestra che dava sulla spianata, mi appisolai, mi svegliai e attesi circa due ore, mi sentivo un po’ “fuori dal mondo”, ma una telefonata di scuse per il ritardo mi rassicurò. Arrivò e mi accompagnò sul mare, dove cenammo in un magnifico hotel, sull’Oceano indiano, con ritorno in città in tarda sera la visita notturna al palazzo del Sultano, già visitato di giorno, ma con le magistrali illuminazioni, l’incanto era davvero stupefacente. L’indomani visita alla boutique, mi presentarono almeno una dozzina di parenti e incontrai un centinaio di Clienti, chi vestito all’occidentale, che con i tipici costumi locali, ma tutti con una attitudine che mi sorprese davvero molto. Proseguii il viaggio in Arabia Saudita, .. tutta un’altra storia!
Consiglio vivamente di visitare l’Oman, che ha centinaia di chilometri di coste sul mare, sul Golfo di Muscat, e l’Oceano, organizzatissime, con campi da golf e ogni attrazione senza paragone a Dubai, molto più naturale, e soprattutto abitata da Omaniti e non come in altri luoghi da Indiani, Pakistani, Cingalesi, o dal Bangladesh, accorsi a trovare lavoro, spesso sfruttati più che nel loro Paese d’origine… ma questa è un’altra storia.
L’Oman ha di recente ampliato, ammodernato la sua flotta aerea con un gusto straordinario ed ha aperto tantissime nuove rotte aeree. Di recente ad un mio evento di Beneficenza per la raccolta fondi per i bambini abbandonati in India, la Oman Air ha messo in palio un biglietto-volo, che ringrazio calorosamente, con destinazione libera, a scelta e so che il vincitore, ha proprio scelto di visitare Muscat, anche dopo i miei racconti decisamente positivi. Il cibo è assolutamente delizioso e succulento, si sa il medio Oriente esclude la carne di maiale, ma è ricca di ogni piatto, vi delizierà.
Tra l’altro le rotte verso l’Oriente o Sud oriente sono moltissime, e poiché la nostra Associazione Care & Share Italia Onlus, (www.careshare.org) ha continue partenze di volontari, via Hyderabad, per poi raggiungere Vijayawada, la città dove accogliamo i bambini orfani, con la Oman Air abbiamo stretto un accordo di facilitazione sia nelle tariffe di gruppo, sia nel peso del bagaglio, spesso in sovrappeso per tutto quanto portiamo giù a sostegno dei bimbi.
Io prevedo un ritorno a breve, forse in primavera, per lavoro, ma non mi esimerò dal visitare alcuni luoghi che ancora mi mancano nel mio album. L’ufficio della Oman Air, è a Milano in via Locatelli, e risponde al numero 02-899693, o visitate il sito www.oamtourism.gov.om e se partite per visitare questo bellissimo paese, non dimenticatevi di darmi le vostre impressioni.
Buon viaggio in Oman!!!!!