giovedì, Novembre 21Settimanale a cura di Valeria Sorli

Oscar 2020- Trionfo di “Parasite” a Joaquin Phoenix

Grandi attori e grandi film hanno dato lustro alla cerimonia degli Oscar, che si è svolta il 10 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles. Nella rosa dei dieci candidati a miglior film una selezione di interessantissime pellicole, tutte diverse tra di loro, dirette da grandi registi. L’ha spuntata “Parasite”, che si è portato a casa quattro statuette come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior film internazionale. Non era mai successo che un film straniero si aggiudicasse due Oscar nella categoria miglior film e dunque enorme soddisfazione per il regista, il sudcoreano Bong Joon-ho, accolto in sala con una standing-ovation. Il premio principale dunque non è andato a “Cera una volta a…Hollywood” né al suo regista Quentin Tarantino e nemmeno al “Joker” (ben 11 candidature) di Todd Phillips, che erano tra i favoriti. Sono però arrivati meritatissimi premi ai loro protagonisti: Joaquin Phoenix e Brad Pitt. Phoenix, dato per favorito fin dall’inizio, ha vinto come miglior attore protagonista per la sua magistrale e sofferta interpretazione dell’emarginato clown di “Joker” e ha fatto un emozionante discorso in difesa dei deboli della società, ringraziando chi gli è stato accanto in situazioni personali problematiche e ricordando il fratello River, ormai scomparso diversi anni fa. Brad Pitt è risultato migliore attore non protagonista per il film di Tarantino, taciturna controfigura dalle maniere spicce, e, ritirando la meritata statuetta arrivata dopo tanti ruoli, ha ringraziato l’amico Leonardo di Caprio, con cui divideva la scena nel film, ed ha dedicato il premio ai suoi figli.
A spuntarla fra le attrici protagoniste Reneè Zellweger per la sua interpretazione della Garland nel film “Judy”, che ha convinto imembri dell’Academy nonostante qualche moina di troppo in un film piatto e televisivo sugli ultimi giorni della celebre cantante ebvattrice. Dopo “Ritorno a Cold Mountain” è il secondo Oscar per la bionda attrice. Prima volta invece per Laura Dern, premio alla miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione dell’avvocato in “Storia di un matrimonio”, altro film “forte”,candidato a sei statuette, tra cui miglior film e miglior regia.

Parasite
(Matt Petit – Handout/A.M.P.A.S. via Getty Images)

A restare completamente a bocca asciutta “The Irishman” di Martin Scorsese, nominato a ben 10 Oscar (in categorie importanti) e ignorato dall’Academy, nonostante l’ottima accoglienza della critica. Non è la prima volta che il grande regista italo-americano viene snobbato da Hollywood, ma molti durante la serata lo hanno ringraziato o, in qualche modo, ricordato come maestro, in primis il regista trionfatore di “Parasite” e poi lo stesso“Joker”, un omaggio a “Taxi driver” di Scorsese nel dipingere il degrado morale di una società in crisi.
Altri grandi titoli dell’anno si sono aggiudicati un pò a tappeto le statuette per le categorie “minori”: miglior fotografia, sonoro ed effetti speciali al film bellico “1917”, miglior montaggio e montaggio sonoro alla grande sfida Ferrari-Ford in “Le Mans 66”, migliori costumi alla nuova versione di “Piccole donne”, mentre il premio per la miglior canzone originale è andato a “Rocketman”, che ha visto escluso dalla cinquina di candidati il suo talentuoso protagonista Taron Egerton, che interpretava Elton John. L’anno scorso Rami Malek si era portato a casa l’Oscar per un altrettanto iconico cantante, il Freddy Mercury di “Bohemian Rapsody”.