Regia: Abel Ferrara
Anno: 2022
E’ il 1920 e in uno sperduto convento del borgo di San Giovanni Rotondo arriva un giovane frate, dopo un lungo viaggio attraverso sentieri impervi e rocciosi. Inizia così il film di Abel Ferrara dedicato al frate con le stimmate e alle rivolte sociali che sconvolsero in quegli anni il piccolo paese pugliese, che all’indomani della Prima Guerra Mondiale accoglieva i propri reduci, feriti nel corpo e nell’anima, destinati a fare i conti con povertà, malattia e sfruttamento.
Le poche famiglie benestanti dettano legge e i braccianti hanno ben poche alternative se non obbedire e lavorare duramente nei campi. Le tensioni si fanno evidenti quando, in seguito alla diffusione del socialismo, i lavoratori prendono coscienza della propria situazione e, in aperto contrasto con i signorotti locali, arrivano a vincere le elezioni. Non tollerando di vedere sventolare la bandiera rossa sul palazzo comunale, la borghesia del paese organizza uno schieramento di carabinieri per impedire ai vincitori l’ingresso in municipio e lo scontro porta all’uccisione di 14 persone e al ferimento di altre 60.
Parallelamente a queste vicende, s’intreccia a montaggio alternato l’intensa esperienza religiosa di Padre Pio nel convento, la sua preghiera, le visioni, le tentazioni e i tormenti interiori. Prega per le sofferenze dell’uomo, il male nel mondo, si fa carico dei peccati altrui, è vicino ai poveri. Anche se i fatti che accadono a San Giovanni Rotondo non si fondono sullo schermo con la vita del Santo, sono in realtà intimamente connessi fra loro: più le tensioni sociali e l’odio crescono, maggiori sono le sofferenze spirituali di Padre Pio, che arriveranno sul finale ad un profondo avvicinamento al Cristo in croce e alla comparsa delle stimmate.
Il “Padre Pio” di Abel Ferrara non è una biografia sul frate di Pietrelcina e non bisogna quindi aspettarsi il classico biopic sulla sua vita. Da un lato c’è la parte storica, quasi documentaristica, che il regista considera l’avvio del Biennio Rosso in Italia, dall’altro un Padre Pio umano, lontano dall’immagine stereotipata del “santino”, interpretato da un intenso Shia LaBeouf, che per entrare in questo ruolo ha effettivamente passato del tempo in convento. Ne esce un film convincente, anche se lo stile delle riprese storiche è a volte televisivo e rasenta la fiction, mentre le scene religiose girate in convento hanno un spessore narrativo. Tra le varie visioni di Padre Pio, la tentazione del demonio sotto forma umana, interpretato da un’irriconoscibile Asia Argento, è una delle scene più sottilmente inquietanti del film.