“Un mercato pazzerello dove trovi questo e quello”, ma tra “questo” e “quello” bisognerebbe solo attingere, perché la riproduzione fedele, in epoca diversa, poche volte funziona, anzi quasi mai. L’evento avviene quando c’è quella magica e ricercata creatività, tutto il resto, anche se è parte di un “resto” che brillò molto, risulta noioso. Il pubblico televisivo lascia passare tutto, spesso anche l’improponibile, ma mai la noia.
Facciamo un passo indietro…
Maggio ’77 il venerdì sera l’Italia tenta di far parlare il pennuto dal becco giallo nella fortunata trasmissione “Portobello”. La trasmissione fu ideata dallo stesso conduttore, Enzo Tortora, assieme alla sorella Anna, al pubblicitario Angelo Citterio ed al funzionario Rai Mario Carpitella. E’ uno dei programmi più popolari della Rai. Il nome è ispirato a quello di una strada di Londra, Portobello Road, famosa per il suo mercatino dell’antiquariato. Dallo studio 1 della fiera di milano, Enzo Tortora, elegantemente brillante, dall’ironia nobile, coordina il tutto in maniera impeccabile. Da casa sembra di sfogliare una rivista, ogni cabina rappresenta una pagina da girare. Negli anni successivi tante trasmissioni, giustamente, hanno attinto dalle rubriche contenute in “Portobello”.
Oggi l’eclettica e passionale conduttrice, Antonella Clerici, si cimenta nel ruolo che fu del maestro Tortora. Che dire, Antonellona della TV piace sempre, la sua loquacità si accompagna alla spontanea professionalità, ma purtroppo il progetto, come dicevamo, è stato riprodotto senza alcuna aggiunta creativa. Prevedibile quindi la mancanza di clamore.
Se avessi io una cabina, quella che viene occupata nella trasmissione, la utilizzerei per chiedere agli Italiani: “possibile che non si riesca più a creare? Possibile che nell’era dei social siamo bravi solo per il copia e incolla”?
Sforziamoci, tutti, ad essere originali e a creare ogni volta qualcosa di nuovo.