sabato, Novembre 23Settimanale a cura di Valeria Sorli

Quando il posto fisso non è un miraggio

Basta con il miraggio del posto fisso! l’Italia, da alcuni anni sta cambiando sistema e proposte lavorative. Sempre più giovani si stanno mettendo in gioco con nuove iniziative e nuove opportunità pur di restare in Italia. I social hanno trasformato e velocizzato le nostre relazioni interpersonali e le conseguenze sono così dirompenti che sembra che essi siano diventati il centro delle nostre vite. La sovrapposizione tra virtuale e reale è continua. Difensori e detrattori aprono continui dibattiti a cui non se ne viene mai a capo. Eppure due giovani imprenditori quali Yuri Marchionni e Isabella Cocci, hanno saputo mediare il ritorno intelligente alla terra con le odierne tecnologie promuovendo e trasmettendo un nuovo metodo di colture. Il loro inizio prende il nome di “rASOsterra”  e nel mese di dicembre 2020 con il recupero della coltivazione della cipolla rossa di Pedaso si è guadagnata il prestigioso riconoscimento di un nuovo presidio Sloow Food. La Cipolla Rossa Piatta di Pedaso è stata riscoperta e ripiantata negli anni ’70, grazie al coltivatore Arturo Ferretti che ne evitò l’estinzione. Nel 2012 è stata dichiarata come semente autoctona della Regione Marche. La sua storia risale alla seconda metà del 1800. Esistevano allora, coltivazioni documentate nel territorio di Pedaso ma le due guerre mondiali ne hanno diminuito la coltivazione fin quasi a farla scomparire. Oggi sono quattro i produttori di Cipolla Rossa, fra questi Yuri, ex tecnico del suono che ha lavorato per RTL 102.5, un’emittente radiofonica FM nazionale e Isabella, laureata in Architettura Ambientale. “rASOterra” si trova a Lapedona (FM) lungo la Valle dell’Aso. È una “Microfattoria” familiare, che coniuga i principi dell’agricoltura organica e rigenerativa. L’intento è quello di coltivare ortaggi sani e nutrienti.

Nel 2020 è nata la prima linea di cosmesi al 100% naturale, a base di estratti di cipolla rossa piatta di Pedaso. L’idea “rASOterra” in realtà, nasce nel 2014 anche se già dal 2011 con l’associazione MAD, tutto ebbe un inizio embrionale con un piccolo orto nel paese di Altidona, gentilmente concesso in comodato d’uso dalla Comunità di Sestu. Tutto ciò, nel 2015 si trasforma in una azienda agricola,  approfondendo l’agricoltura organico-rigenerativa attraverso Corsi promossi dalla fondazione Deafal. La partenza è ormai “ufficiale”. Si producono 12 mesi all’anno ortaggi sani e naturali. Inizia inoltre la vendita di una o due cassette settimanali a circa 70 famiglie e a diversi ristoranti e botteghe che sposano e divulgano la storia dell’azienda agricola. Nel 2017 diventa micro fattoria familiare. Tre le componenti fondamentali: la famiglia, il cuore e non ultimo la resilenza. Sono tre grandi valori riconosciuti specialmente al giorno d’oggi e per i tempi complicati che stiamo vivendo. È chiaro che la famiglia è e rimane il riferimento fondamentale e concreto che si traduce in una quotidiana ma ugualmente straordinaria capacità di reciproca condivisione e dedizione. Il cuore come amore per la terra. Una scelta coraggiosa, audace, per realizzare le proprie passioni e trasformarle nel lavoro della propria vita, per vivere meglio e secondo i ritmi della Natura. Resilenza come capacità di fare fronte positivamente ad eventi imprevisti, sapendo riorganizzare in maniera positiva le difficoltà, trasformandole in opportunità. Le belle novità tuttavia continuano. “rASOterra” è impegnata dal 2019, nonostante il fermo Covid e tutte le varie complicanze derivate, anche in un progetto che va oltre l’agricoltura e che riguarda la (Ri)valorizzazione di un tessuto urbano, attraverso la creazione di un “Percorso esperienziale di vita rurale sostenibile”. Tutto iniziò nel 2015 con l’acquisto della “Scola di campagna di Lapedona” ristrutturata sapientemente grazie alla conoscenza di Isabella attraverso i principi dell’architettura naturale e la primavera prossima si apriranno finalmente le porte di questo nuovo percorso esperienziale e di Scholabnb. Il programma ha molteplici e interessanti obiettivi: condividere il nido familiare attraverso l’ospitalità nello Scholabnb, trasmettere e divulgare il sapere, uno spazio ideale dove poter cucinare all’aperto gli ortaggi e organizzare cene didattiche. Far crescere il frutteto, coltivare ortaggi, far pascolare galline e oche e generare un luogo dedicato alla condivisione del sapere e al tempo libero.              La storia di Yuri, Isabella e del loro bellissimo bimbo Pietro, mi pone una domanda e cioè se i giovani, con la crisi del lavoro che purtroppo lì vede primi protagonisti in continua ricerca, debbano ancora credere in sé stessi e restare in Italia.

 

Certamente, sapendo cercarle, le opportunità ci sarebbero. Bisogna saper sfidare le proprie paure avendone il coraggio di farlo. Il posto fisso è stata la nostra ossessione fino a pochi anni fa ma tutto è cambiato. Da inguaribile ottimista, credo che i tempi siano maturi perché è importante comprendere che gli artefici del nostro cammino di vita siamo noi stessi. Un futuro migliore è possibile e Yuri con la sua famiglia lo sta dimostrando ampiamente. L’Italia con 55 mila imprese agricole condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle nuove imprese opera in attività multifunzionali. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati in più per azienda. Che dire di più. Un augurio grande a Yuri, Elisa e Pietro, un esempio per chi magari si sente scoraggiato, deluso incapace di alzarsi e provare a mettersi in gioco.                                   Il domani ha sempre nuove opportunità da offrire da che mondo è mondo. Auguri ragazzi!!!

A cura di Stefania Pasquali