Un Festival finalmente in rosa: Angelina Mango ha vinto a furor di popolo, giornalisti e radio l’edizione n. 74 del Festival, vittoria meritatissima non tanto per la canzone in se’ ma per il carisma di questa cantante figlia d’arte ma con una personalità ben definita.
Senza look eccentrici, senza bisogno di strafare, senza cadere troppo nelle canzoni fatte con lo stampo pur di piacere ai social, Angelina, rivelazione di Amici e protagonista dell’estate con Ci pensiamo domani, ha confermato di essere l’interprete più completa di questo Sanremo, unendo un pubblico molto trasversale. La noia piacerà sicuramente per la sua radiofonicità che accoglie con modernità la tradizione, riportando il cognome Mango su quel palco che non ha mai riconosciuto il valore artistico del padre e della madre, Laura Valente, protagonista con i Matia Bazar nel 1992 e 1993.
Secondo posto per il tanto polemizzato Geolier, terza la favoritissima Annalisa; Premio della critica a Loredana Bertè che ancora una volta purtroppo non sale sul podio. Peccato.
Per il suo ultimo (forse) Sanremo Amadeus non ha deluso le aspettative creando uno spettacolo saziante e ricchissimo di cibo mediatico per tutti i gusti, incollando milioni di spettatori al televisore, sui social e sulle piattaforme digitali (la compilation del Festival è la più ascoltata al mondo). Cala il sipario su un quinquennio di grande musica ma soprattutto di un’operazione di riposizionamento del Festival come punto nevralgico della musica italiana mettendo al secondo posto lo show senza puntare troppo su comici, politici e influencer pur toccando l’attualità e il drammatico momento storico che stiamo vivendo.
Che cosa succederà per l’era post Amadeus? Lo scopriremo solo ascoltando.