venerdì, Novembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Santa Severa: teatro itinerante con “La Tempesta” di William Shakespeare

Il prossimo 17 maggio, alle ore 20.30 ci sarà la messa in scena, della celebre commedia di William Shakespeare, La Tempesta, nella rivisitazione e riadattamento della Compagnia del Teatro dell’Orologio. Il pubblico itinerante seguirà gli attori in diversi luoghi del Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio e gestito da LAZIOcrea, in collaborazione con Comune di Santa Marinella e Coopculture.

Lo scenario è apocalittico. L’esito della seconda guerra mondiale è ribaltato ed oggi, in tutta Europa, imperversano i totalitarismi tecnologici. Il fascismo italiano è bizzarro, confuso, esterofilo, romantico, becero, ipertecnofilo. Siamo in un luogo isolato e fortificato. C’è un nucleo che resiste, un mondo al confino fatto di emarginati e reietti che non ha più nulla da perdere e poco in cui sperare. A capo di questo mondo c’è un prete, Don Prospero, ultimo e comico esemplare del vecchio mondo che non si trova lì per scelta ma in esilio perché suo fratello Antonio, con l’aiuto del generale Alonso Cescon, lo ha tradito. Ora però Prospero ha la possibilità di porre rimedio all’ingiustizia subita.  Una delegazione di fascisti capeggiata proprio dal Generale Alonso e Antonio, di ritorno da un matrimonio, cade in un’imboscata ordita da Prospero che li costringe a separarsi e a disperdersi per un territorio sconosciuto. Ora, dopo tanto tempo, Don Prospero potrebbe finalmente appagare il suo bisogno di giustizia. Come nel finale shakespeariano l’happy ending è inaspettato, spettacolare e quasi ingiustificato: Prospero perdona i suoi traditori.  Ma non esiste una spiegazione per ogni cosa, soprattutto se a dirigere l’orchestra dei personaggi è un prete un po’ un mago, entusiasta ed eccentrico, guidato da una sua personalissima visione della Bibbia e dalla mano di Dio.

Leonardo Ferrari Carissimi nelle note di regia sottolinea il fatto che “Peter Brook, da alcuni considerato uno dei più grandi registi del teatro, dica che la La Tempesta sia un enigma, ciò  non giustifica il fatto che le si debba per forza attribuire la profondità e lo spessore che si presuppone nasconda. L’enigma non è per forza qualcosa di grande valore. L’enigma è semplicemente qualcosa che non comprendiamo e che proprio per questo ci affascina…qualcuno dice che sia l’ultima opera di Shakespeare e io ci credo. Ci credo perché è credibile che un autore che abbia deciso di chiudere la sua carriera tenti di scrivere un’opera che sia la sintesi impossibile di tutto, il capolavoro definitivo. E quello che ne viene fuori è proprio questo senso di grandezza, una magnitudine di propositi che incanta chiunque. Ma al di là di queste elucubrazioni che, fortunatamente, lasciano il tempo che trovano, l’unica cosa veramente importante da dire è che La Tempesta è un’opera viva dal sapore magico che intrattiene, diverte e stimola la fantasia di tutti”.

 

Repliche 18, 19, 24, 25 maggio e 1 giugno  ore 20.30

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria:  lacittaideale171@gmail.com