domenica, Dicembre 22Settimanale a cura di Valeria Sorli

Si può parlare di endometriosi a scuola!

L’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi con il progetto COMPREND-ENDO organizza lezioni interattive nelle scuole,
per aiutare le giovani donne a riconoscere la malattia.
La psicoterapeuta Laura Letizia spiega quanto sia fondamentale l’informazione.
Una lezione interattiva e coinvolgente per avere maggiore consapevolezza del proprio corpo e informarsi sull’endometriosi, una malattia che colpisce molte donne (circa 3 milioni in Italia), talvolta fin dall’adolescenza, ma che è ancora difficile da diagnosticare. È il progetto “COMPREND-ENDO” dedicato alle ragazze della terza, quarta e quinta superiore delle scuole di tutta Italia dalle volontarie dell’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, associazione di pazienti nazionale, che organizzano momenti formativi per far conoscere la patologia e permettere alle giovani donne di aiutare le amiche e fare prevenzione. Numerose scuole da Senigallia a Rimini, da Iglesias ad Assisi, da Cagliari a Caltanissetta, da Vicenza a Parma e Verona, per citarne alcune, hanno già aderito agli incontri informativi online (i prossimi si terranno il 27 gennaio, il 12 e il 26 febbraio e il        12 e il 26 marzo 2022)  e altre, da tutta Italia, possono aderire, compilando il modulo online messo a disposizione dall’A.P.E.
Laura Letizia è una delle psicoterapeute del progetto COMPREND-ENDO che in collaborazione con medici, ginecologi, esperti e le volontarie dell’A.P.E. entra nelle scuole per spiegare alle ragazze cos’è l’endometriosi      e come approcciarsi alla malattia.
«Sono due ore in cui avviene un cambiamento – spiega la psicoterapeuta –. Le ragazze all’inizio sono ignare, pensano di togliersi qualche ora di lezione, ma poi si incuriosiscono e la loro attenzione diventa totale». Dopo un primo momento informativo, le ragazze sono invitate a compilare un questionario in forma anonima e a porre domande. «Attraverso le proposte delle studentesse e i suggerimenti delle volontarie dell’A.P.E., che conoscono in prima persona la malattia, si costruisce un clima sereno, in cui le ragazze riescono a comprendere quali sono i sintomi della malattia – spiega Laura Letizia -, ma anche come rivolgersi ai genitori se si hanno dolori durante il ciclo mestruale, come rapportarsi con il ragazzo. Gran parte delle domande che le ragazze rivolgono sono relative alla comunicazione e alla relazione. Capiscono che se hanno dei dolori non è normale e dunque è bene fare una visita ginecologica. Spesso persiste lo stigma che la donna deve soffrire, uno stigma che va abbattuto». Avere informazioni utili sull’endometriosi può aiutarle a riconoscere la malattia e a non sentirsi sole per quel dolore che le fa sentire diverse e per il quale a volte devono saltare la scuola. «Quando entriamo in contatto con le ragazze nelle scuole – aggiunge la psicoterapeuta – notiamo subito l’effetto immediato della prevenzione. Ad esempio, una ragazza che ha scoperto grazie ad uno dei nostri incontri informativi di avere l’endometriosi ha poi promosso nelle altre classi le informazioni sulla malattia».
Una patologia cronica il cui ritardo diagnostico varia dagli 8 ai 12 anni se si tratta di adolescenti. «È complicato per le pazienti farsi capire – sottolinea la dottoressa Letizia -, spiegare alla famiglia, al partner, al medico stesso, cosa si prova. Ed è bruttissimo per le ragazze non essere credute per dei dolori o sensazioni che non si riescono ad identificare». Di qui il supporto psicologico del progetto COMPREND-ENDO che consente di prevenire, di avere consapevolezza, e di accettare poi in un secondo momento la malattia. «Quando le donne scoprono di avere l’endometriosi – spiega la psicoterapeuta – possono avere paura, l’idea di avere una malattia cronica spaventa. Ognuna immagina cosa farà nella vita e come la malattia impatterà sul proprio futuro. Conoscere la malattia consente di gestirla. Non bisogna identificarsi con essa, ma accettarla». Un percorso che avviene con il supporto di altre donne, come le volontarie dell’A.P.E. che attraverso le proprie esperienze e la collaborazione con specialisti dell’endometriosi aiutano le donne fin dall’adolescenza a capire e convivere positivamente con la patologia.
«Rivolgendoci alle ragazze frequentanti le scuole superiori, giovani donne di domani aperte agli stimoli e alle proposte formative che coinvolgono la propria parte femminile – aggiunge Annalisa Frassineti, presidente dell’A.P.E. – intendiamo porre le basi per una sensibilizzazione della società in materie delicate e fondamentali quali la comprensione e la solidarietà verso le persone affette da una patologia, la loro attiva partecipazione nelle dinamiche della vita sociale, l’importanza della condivisione nella sofferenza, il valore della fiducia e della positività nei confronti della vita».
Cos’è l’endometriosi? L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati.        I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause, per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, per limitare i danni che l’endometriosi provoca, è fondamentale fare informazione per creare consapevolezza!
L’A.P.E. è una realtà nazionale che da oltre 15 anni informa sull’endometriosi, nella consapevolezza che l’informazione sia l’unica prevenzione ad oggi possibile.
 Sul sito dell’APEwww.apendometriosi.it – ci sono tutte le informazioni utili e i progetti, per aiutare concretamente le donne affette da endometriosi e per entrare a far parte della rete nazionale.
Le scuole possono rivolgersi a: scuole@apendometriosi.it
Per informazioni: A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi

26 Comments

Comments are closed.