SI TORNA AL CINEMA: “PARASITE” Regia: Bong Joon-ho Anno: 2019 Dalla metà di giugno alcuni cinema hanno finalmente riaperto e sono tornati in circolazione i film usciti a ridosso dell’emergenza sanitaria e quelli di maggior successo dell’ultima stagione cinematografica. Tra questi il pluripremiato “Parasite”, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes e di quattro statuette agli ultimi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Un’occasione imperdibile per chi ancora non avesse visto il film coreano e per tornare a godersi i film in sala, con i sistemi di sicurezza che sono stati approntati. “Parasite” mette a confronto due famiglie appartenenti a due classi sociali differenti: una vive nei bassifondi in una casa fatiscente, vivendo di espedienti, l’altra in una modernissima e lussuosa villa e gode di ogni tipo di benessere. Quando il giovane Ki-woo, figlio della famiglia indigente, ottiene il posto di insegnante privato presso la ricca famiglia Park, spacciandosi per referenziato studente universitario, si apre per lui e per i suoi famigliari un’inaspettata fonte di guadagno. Scaltrezza e furbizia non gli mancano e, approfittando delle futili esigenze e dell’ingenua cecità della famiglia benestante, il giovane riesce ad introdurre sorella, padre e madre al servizio dei Park, senza mai rivelare i propri legami di parentela. La sorella diventa insegnante di arte del piccolo di famiglia, ritenuto dalla madre un artista-genio, nonostante i disegni senza senso, il padre autista di famiglia e la madre un’ineccepibile domestica. Il tutto prendendo il posto di altre persone, licenziate ingiustamente dopo gli inganni messi in atto dalla famiglia “parassita”. Ma quando le cose sembrano andare per il verso giusto, una sconvolgente verità viene letteralmente a galla, un segreto che sconvolge alla radice il piano della famiglia del giovane Ki-woo. Una serie di eventi porterà al caos e al dramma, complice anche un incredibile diluvio, che costringerà ognuno a tornare al proprio posto: gli abbienti al sicuro delle proprie confortevoli dimore, i subalterni nelle loro “baracche” ormai allagate. Una punizione cosmica per riportare le cose al loro stato d’origine? Un monito perché non è dato scavalcare i rigidi limiti che separano le classi sociali? Sono solo alcuni quesiti che pone il film nel sottofinale, anche se ad attendere lo spettatore c’è un altro finale ulteriormente spiazzante, prima macchiato di follia e sangue e poi aperto (forse) ad una speranza. L’unica cosa certa che il talentuoso regista sudcoreano Bong Joon-ho ci suggerisce è che non può esistere simbiosi tra classi sociali ben distinte, che tali rimangono, e che nessuna detiene il primato del giusto e dello sbagliato, della schiettezza e dell’ottusità. Se in un primo tempo l’allegra famiglia che vive nei bassifondi catalizza la nostra simpatia, mentre l’algida famiglia che vive nel benessere con il mito del modello americano risulta fastidiosa, col procedere degli eventi si vede come la prima assuma sfumature sempre più dark e perda il controllo della situazione, rendendo meno chiari i contorni dei due nuclei. Passando da toni ironici a note più drammatiche, da commedia a cupi momenti di tensione pseudo-horror, “Parasite” è una lucida visione della società di oggi (e non solo), tagliente e poetica al tempo stesso, in cui tutti, che ci piaccia o no, possiamo trovare brandelli di verità.