domenica, Novembre 24Settimanale a cura di Valeria Sorli

Silvia Salemi: 25 anni dopo A casa di Luca

Era il Festival di Sanremo 1997 e tra le canzoni che riscossero maggiore successo ci fu proprio A casa di Luca: Silvia Salemi con questo pezzo e con un look rasato diventò una cantante cult dell’edizione. Per festeggiare i 25 anni Silvia torna con un nuovo pezzo “Noi contro noi” che si lega virtualmente con A casa di Luca.

Silvia, che cosa ricordi di quel Sanremo 1997?

Ricordo che fu un’esperienza molto impegnativa ma estremamente bella. “A casa di Luca” raccontava la bellezza nel ritrovarsi a casa di Luca tra canzoni, mare ed emozioni da condividere con gli amici, un contesto semplice e puro. Parlare oggi di isolamento digitale mi fa venire i brividi! In un certo senso avevo anticipato i tempi, purtroppo. Ritengo quindi che A casa di Luca sia più che mai un pezzo attuale!

Estate 2022 Noi contro noi: che cosa racconta?

“Noi contro di noi”, un brano scritto insieme a Matteo Faustini, giovane cantautore protagonista della 70a edizione del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, e a Marco Rettani, coautore anche degli ultimi due brani di Silvia, “Chagall” e “I Sogni nelle tasche” è un pezzo molto estivo ma condivide pensieri ed emozioni legate alla più stretta attualità: cito le parole di Spinoza, essere gli uni contro gli altri, come ci dice Hobbes nella sua visione del tutto pessimistica dell’uomo, non ci ha fatto e non ci sta facendo bene e non ci porterà a promuovere il bene. Dopo il Covid sarebbe stato auspicabile che tutti ci fossimo uniti in un grande abbraccio globale, universale, per cercare la pace, invece siamo costretti a vedere immagini drammatiche, al limite del grottesco, dove la gente scappa da militari che sparano indossando la mascherina. Una totale follia. La guerra dentro la pandemia è un male dentro un altro male. Non ha senso essere una superpotenza economica se quella potenza non mette al centro l’uomo. Così abbiamo perso tutti.

 

Dal 1997 ad oggi non hai mai cambiato look: una scelta casuale o voluta?

Assolutamente voluta! All’epoca decisi di eliminare il caschetto del Sanremo 1996 dove ho preso parte con Quando il cuore, per dare spazio al sorriso, all’espressione, alla canzone. Praticamente senza trucco e senza altre fonti di distrazioni senza però rinunciare alla femminilità. Mi ritrovo in questa immagine oggi come allora.

 

Hai fatto anche tanta televisione: Carràmba, Music Farm, Tale e quale Show, Ora o mai più per citare alcuni programmi. Ti piacerebbe essere giudice di un talent?

No, non mi sento adatta.

 

E Sanremo?

Certo ma con un pezzo denso di significati sociali, con un messaggio forte. A Sanremo non puoi sbagliare.

 

Dopo questo singolo che cosa bolle in pentola?

Cinema! Prossimamente uscirà il nuovo film di Federico Moccia a cui ho collaborato per realizzare la colonna sonora.

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