Sognando a New York – In the Heights
Regia: Jon M. Chu
Anno: 2021
Arriva sugli schermi italiani il musical di Lin-Manuel Miranda che negli ultimi anni ha sbancato i teatri di Broadway, “Sognando a New York – In the Heights”. Colorato, ricco di canzoni e di ritmo, “Sognando a New York” narra la storia di Usnavi, un giovane dominicano che dal bancone del suo piccolo negozio di alimentari nel quartiere di Washington Heights vede scorrere la vita, con gioie e dolori quotidiani, della comunità latina. Tutti vivono alla ricerca di una piccola felicità, di un “suenito” come si dice nel film, sia esso l’amore, un lavoro migliore o un’istruzione dignitosa. Anche Usnavi ha un piccolo sogno, quello di poter un giorno tornare sull’isola dove è nato e rimettere a nuovo il chiringuito di suo padre a cui sono legati i suoi più bei ricordi d’infanzia.
Non è facile però realizzare i propri sogni, specie quando si è una comunità che vive ai margini di una grande città come New York e spesso si deve lottare per affermare i propri diritti. Nell’arco di tre giorni estivi sempre più roventi, che sfoceranno in un black-out generale in tutto il quartiere, le vite di Usnavi, del cugino Sonny, di Vanessa, amore segreto di Usnavi, dell’anziana Abuela Claudia, la nonna del quartiere, e dei fidanzati Nina e Benny si snodano tra sorrisi, lacrime, incomprensioni e speranze, sullo sfondo di canzoni e coinvolgenti coreografie piene di ritmo ed energia.
La regia di Jon M. Chu, coreografo e non nuovo ai film musicali, restituisce tutto lo spirito del ritmo latino con una narrazione fluida, ampie inquadrature dei numeri ballati e scene coloratissime, un po’ kitsch. Fra le pecche del film c’è la lunghezza: più di due ore sono troppe per un musical che ha, tutto sommato, una struttura drammaturgica semplice e il risultato è che dopo un po’ si comincia ad avvertire il senso di ripetitività e anche di autoreferenzialità della storia. Le canzoni sono tutte orecchiabili, ma nessuna è davvero memorabile, e le scene sono godibili, anche se non ce n’è una che spicchi tra le altre, persino quella del romantico ballo sui muri di un palazzo sembra più una scena a effetto “da cartolina”. Il film, insomma, è di sicuro intrattenimento, ma probabilmente non entrerà fra le migliori pellicole musicali di sempre, ed è particolarmente consigliato a chi ama i musical e non vuole mai perderne uno.
gangsta music
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