L’UNICEF partner storico del Ferrara Film Festival rivolge l’attenzione dell’obiettivo della macchina da presa e di quella fotografica ai bambini vittime delle molte emergenze sparse nel mondo. Sul palco sabato Andrea Iacomini, portavoce UNICEF, per condividere al ritorno dal Libano il reportage della loro esperienza.
Ferrara, 21 settembre 2023_Una rinnovata attenzione al mondo dell’UNICEF caratterizza le ultime battute del Festival prima della serata di assegnazione dei riconoscimenti, per rinsaldare l’importanza di continuare a porre l’attenzione a temi sociali di primaria importanza e per mettersi in azione. E così l’obiettivo viene rivolto ai bambini vittime delle molte emergenze umanitarie in essere nel mondo, spesso sorpassate dalla cronaca e ancora non risolte. Sul palco del Teatro Nuovo sabato 23 settembre alle ore 1830 il Portavoce nazionale dell’UNICEF Italia Andrea Iacomini salirà per raccontare al pubblico attento la recente esperienza della missione svolta insieme alla giornalista e scrittrice Simona Sparaco fra le famiglie e i bambini vulnerabili in Libano, che ha portato alla realizzazione di un reportage – pubblicato su Sette del Corriere della Sera – dedicato alle condizioni critiche dei bambini in questo paese, che sembra essere stato dimenticato dopo l’esplosione devastante del block 12 a Beirut nel 2020 e che oggi vive in una situazione di enorme difficoltà, dovuta ad una sempre peggiore crisi economica, l’aumento di rifugiati libanesi, flussi di immigrati in fuga dalla Siria e un post crisi pandemica critico.
Sarà un occhio vibrante che toccherà la realtà dura e cruda, fatta di assenza, dalla mancanza di beni di prima necessità, all’acqua, all’istruzione alla spensieratezza del gioco negata a bambini. Il Libano vive da molti anni una crisi economica e sociale molto forte e allo stesso tempo accoglie in insediamenti informali centinaia di migliaia di profughi siriani e palestinesi, che fuggono da conflitti e miseria. Secondo una recente indagine dell’UNICEF in Libano quasi 9 famiglie su 10 non hanno abbastanza soldi per comprare i beni di prima necessità; Il 15% delle famiglie ha interrotto l’istruzione dei propri bambini; tre quarti delle famiglie hanno ridotto la spesa per le cure mediche e oltre 1 famiglia su 10 è stata costretta a far lavorare i propri figli per sopravvivere; questo dato aumenta a 1 famiglia su 4 fra i bambini siriani.
Al Teatro Nuovo l’intenso racconto sarà accompagnato dalla proiezione di video e foto della missione che potrebbero bastare da soli alla narrazione.
“I bambini e le loro famiglie che vivono in contesti di emergenza, come in Libano, sono i più vulnerabili. Il nostro dovere è quello di continuare a parlare di queste persone e delle loro vite, raccontare le loro storie di disperazione, ma anche di speranza. Se riusciamo a raggiungerli è solo grazie all’aiuto di coloro che sostengono il lavoro dell’UNICEF e credono nel nostro lavoro. Per questo, spazi come il Ferrara Film Festival sono importanti, perché ci consentono di portare un po’ di luce sulle “emergenze dimenticate”, ha dichiarato Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia.
L’UNICEF con i propri programmi realizza azioni concrete per il benessere il futuro dei bambini e qui al Festival userà il riflettore per mettere in luce le tante storie drammatiche incontrate, che purtroppo spesso raccontano di soprusi e violenze, psicologiche e fisiche, per dare atto di questa realtà al mondo che dimentica. E sono protagoniste, purtroppo, le spose bambine siriane con gli occhi persi nel vuoto, i bambini a rischio malnutrizione per carenza di cibo e acqua, i giovani che mai hanno ripreso ad andare a scuola dopo l’arresto dovuto alla pandemia e purtroppo, molto altro ancora. Condurrà l’incontro Gianluca Melillo Muto, Managing Partner del Ferrara Film Festival e docente dell’Università Mercatorum.
Il Ferrara Film Festival continua così con l’UNICEF il suo dialogo con la solidarietà e con la volontà di portare messaggi forti, contenuti veicolati dalla forma estetica della settimana arte ma non solo, come afferma il Direttore Artistico Maximilian Law “Quale modo migliore abbiamo per raccontare, denunciare, esortare, se non quello così immediato come quello dell’immagine. Le narrative del cinema posso avere molte modalità, documentari e reportage, sono il frutto di esperienze dirette che si fermano su di una pellicola, frame, momenti immediati che passano all’istante all’animo umano.”
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